Genova. Un altro fronte di crisi occupazionale, l’ennesimo di un’estate che si annuncia caldissima per l’occupazione a Genova. E’ il M5S a mettere sotto i riflettori la sorte dei 70 lavoratori Fergen del nodo ferroviario di Genova, che all’indomani del 21 giugno “vedranno scadere la cassa integrazione e si ritroveranno, dalla sera alla mattina, senza lavoro”.
Nel dicembre scorso si era infatti siglato l’accordo in Prefettura, alla presenza di Comune, Regione, RFI, Eureca, Fergen, sulla vertenza: Fergen, il consorzio costituito dalla vincitrice dell’appalto Eureca, provvedeva al ritiro della procedura di mobilità a fronte dell’erogazione della cassa integrazione in deroga prevista dalla Regione Liguria, in attesa di chiarezza sulla necessaria prosecuzione dell’opera.
“Ancora una volta cala sui lavoratori la scure di un governo incapace di dare risposte a una crisi occupazionale senza precedenti, nel silenzio complice della Giunta regionale ligure – scrivono in una nota i portavoce Alice Salvatore e Marco De Ferrari – Che fine hanno fatto le promesse di Toti, che per mesi ha continuato a firmare alla cieca i nostri ordini del giorno, tradendoli puntualmente e sistematicamente? Il governatore si è rivelato per quello che è: solo un ologramma, un complice silente delle politiche governative di precarizzazione e destabilizzazione del mondo del lavoro”.
Quindi l’auspicio, firmato 5 Stelle: “La Prefettura riceva al più presto i rappresentanti dei lavoratori, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, Regione in testa, per fare chiarezza sul nuovo bando di Rfi per l’ultimazione dei lavori del nodo e tracciare insieme una rotta comune in grado di garantire continuità dell’opera e occupazione”.