Genova. Meno uno alla maturità 2017. Mentre inizia il vero conto alla rovescia per il tema, tra ansia, scaramanzie e spergiuri, i maturandi genovesi (o almeno la maggior parte), vedono slittare la terza prova, il temuto quizzone, a (forse) martedì.
Colpa (o merito) del ballottaggio elettorale che terrà “impegnate” le scuole sede di seggio, di fatto la maggior parte.
Nessuna indicazione precisa sulla data di martedì, dipenderà dalle tempistiche delle operazioni di spoglio. E mentre i ragazzi attendono la comunicazione ufficiale, l’ansia da prestazione è stata stemperata da un errore di ortografia (da penna rossa) comparso sul sito del Miur: “traccie (scritto con la I) prove scritte”. Immancabile lo sfottò in rete e le scuse dello stesso ministero.
Nell’attesa dei primi due scritti (domani il tema, giovedì la seconda prova) lo stesso Miur ha “regalato” ai ragazzi i consigli di Chef Alessandro Borghese per la campagna #NoPanic, iniziativa pensata per parlare ai maturandi con il loro linguaggio, accompagnandoli all’Esame, via social, con video consigli, grafiche, post sulle principali scadenze.
Il noto Chef ricorda di “non esagerare nello studiare troppo la notte, perché poi il cervello va in ‘tilt’. È come nella cucina: con più di quattro cose in bocca non si capisce il sapore. Mangiate – prosegue – a pasti regolari e, arrivati ad un certo punto, se siete stanchi, posate i libri”.
Come riprendere le forze? Con “un bel frullato energetico: banana, kiwi, un po’ di latte, un po’ di zucchero, che vi fa bene”. “Ripassare, ripassare, ripassare”, è la parola d’ordine. Ma poi anche riposare.
Il portale scuolazoo ricorda poi che “Per arrivare preparati alla Prima Prova di Maturità 2017 è importante leggere giornali, rimanere aggiornati e “annusare” che aria tira nel web per capire, magari da mezze frasi o indizi dei professori o dal sito del MIUR cosa potrebbe capitarci”.
E la mattina dell’Esame? “Vi svegliate belli freschi – conclude Borghese -. Fate una sana colazione – il pasto più importante della giornata – e ripassate un altro po’”.