Genova. Parte ufficialmente dal porto di Genova la tappa italiana del tour europeo che la nave Rainbow Warrior di Greenpeace sta effettuando per raccogliere dati e testimonianze dirette sull’inquinamento da plastica che affligge i mari e per informare l’opinione pubblica su questo grave problema.
La nave resterà a Genova a disposizione di chi vorrà visitarla, gratuitamente, fino a sabato 24. Sarà aperta al pubblico questo pomeriggio, dalle 16 alle ore 19, e domani, dalle 10 alle 16. Tanti gli eventi e le attività di informazione organizzati per i cittadini che visiteranno la Rainbow Warrior.
Il tour di ricerca e sensibilizzazione “Meno plastica, più Mediterraneo” in Italia è organizzato con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Genova, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università Politecnica delle Marche. “Una fantastica opportunità di ricerca congiunta, per andare a caccia dei microframmenti di plastica che avvelenano il Mare nostrum e comprendere meglio la diffusione e l’impatto di questo inquinante emergente sul più importante ecosistema del nostro territorio”, dice Marco Faimali, responsabile della sede di Genova dell’Istituto di scienze marine del Cnr (Ismar-Cnr)
Come diffuso oggi da Greenpeace nel report “Un Mediterraneo pieno di plastica”, i materiali di plastica rappresentano tra il 60 e l’80 per cento dei rifiuti marini. Rifiuti o frammenti di plastica sono stati trovati anche nei fondali abissali tra 900 e 3 mila metri di profondità, nelle specie commerciali come tonno e pesce spada e in aree ecologicamente importanti e protette. Secondo l’organizzazione ambientalista, l’Europa ha una grande responsabilità in quanto è il secondo produttore al mondo di plastica, utilizzata per lo più per la produzione di imballaggi monouso.
“Riciclare non basta, dobbiamo risolvere il problema alla fonte – afferma Serena Maso, Campagna Mare di Greenpeace Italia. «Chiediamo al Ministro Galletti di garantire la graduale eliminazione della plastica usa e getta, compresi gli imballaggi. L’attuale revisione delle Direttive Ue sui rifiuti offre all’Italia e ai Paesi membri l’occasione di fare davvero un passo avanti contro l’inquinamento marino dovuto alla plastica. La plastica è ovunque e quella visibile ad occhio nudo rappresenta solo la punta dell’iceberg. Il mare soffoca, il momento di agire è ora”.