Genova. “E’ una testa dura, e a volte è un po’ difficile, questo è il suo peggior difetto ma in fondo è anche la sua migliore qualità”. Da buona genovese, Laura Sansebastiano, tiene un profilo basso nel parlare di suo marito, Marco Bucci, il sindaco di Genova.
Ancora non se la sente di farsi chiamare first lady. “Devo ancora realizzare – dice, sorridendo, mentre il suo compagno di una vita sta tenendo la sua prima conferenza stampa da vincitore all’interno del salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi – non sono pronta, non ho ancora assimilato quello che è successo”.
Laura, petite robe noir per l’occasione, e ballerine color cuoio, poco trucco e occhiali da vista, di mestiere fa la pasticciera, o meglio gestisce per le due sorelle la pasticceria di famiglia, in Carignano. Ha però una laurea e un dottorato in Chimica Farmaceutica conseguiti all’Università di Genova, stessa specialità del marito la cui azienda, la Carestream, era attiva nell’ambito delle pellicole per ambito medico.
Azienda che ha “costretto” il sindaco di Genova a stare per un po’ di tempo lontano dalla sua città. “Non più di tanto – afferma Laura Sansebastiano – in fondo abbiamo vissuto soltanto quattro anni in America, per il resto Marco faceva avanti e indietro ogni 15 giorni, quindi il distacco è stato relativo”. Con il nuovo primo cittadino condivide anche una grande passione per il mare, per la vela, e per la montagna. Hanno due figli ormai grandi.
Un ritorno “alla grande”, in ogni caso. “Beh sì – riflette – ma questi tre mesi di campagna elettorale sono stati terribili, ci vedevamo soltanto alla mattina, tra le 6e30 e le 6e45, mentre facevamo colazione”.
Il miglior pregio di Marco Bucci, sindaco e marito? “Non è una gran qualità ma è la testa dura, che significa però anche avere la forza, la costanza, la stoffa che gli ha permesso di diventare sindaco in tre mesi”. E il peggior difetto? “La testa dura, a casa a volta, qualche discussione la si fa…”.