Genova. “Nelle ultime elezioni è successo che degli elementi ad esempio tipicamente razzisti, che sono una un connotato del fascismo, hanno avuto purtroppo una presa preoccupante in strati non non ridotti della nostra popolazione”. L’ex Sindaco di Genova, Marco Doria, che ha partecipato al convegno organizzato dalla Cgil per ricordare il 30 giugno 1960, ricorda con preoccupazione alcuni messaggi arrivati nel corso della campagna elettorale per le amministrative. Il fascismo, spiega, può avere tante forme che si ripropongono in tempi diversi.
“Secondo me il fascismo si può definire come una specie di virus mutante – spiega – che ha ingredienti che ricorrono e che poi si mescolano e si propongono in modi diversi, ma non per questo sono meno pericolosi e sono da contrastare. Si può fare attraverso valori dell’antifascismo, che animarono il 30 giugno del 60 Genova”. Valori che si ripropongono nel convegno “Antifascismo e lavoro: nelle nostre radici il nostro futuro” che ha analizzato il rapporto tra questi valori e il mondo del lavoro.
“Dobbiamo ricordare l’antifascismo per non dimenticare che la democrazia è un esercizio che si fa ogni giorno – ha spiegato Vincenzo Colla Segretario nazionale Cgil – e non c’è democrazia se non ci sono diritti sul lavoro, se non c’è una redistribuzione e quindi, quando parliamo di questi argomenti, parliamo della vita contemporanea di milioni di lavoratori di lavoratrici”.
Il segretario Segretario Generale Ivano Bosco nella relazione introduttiva ha ricordato come “La storia del nostro Paese è densa di avvenimenti nei quali proprio il mondo del lavoro si è dovuto misurare spesso in prove difficili, a partire dalla difesa della democrazia dentro e fuori i luoghi di lavoro”. In sala anche l’ex candidato sindaco Gianni Crivello mentre, tra i relatori gli storici Luca Borzani, Fabrizio Loreto è il presidente di Anpi, Massimo Bisca che ha spiegato il perché l’associazione non ha aderito al corteo di questa sera. “Questo convegno lo abbiamo organizzato insieme alla Camera del Lavoro – spiega il segretario dell’Anpi – lavorandoci da mesi. Pensiamo che si debba fare una cosa per volta e quando sarà il tempo di manifestare lo faremo, come abbiano già fatto a febbraio”.