Genova. Franco e Renata Ricciardi, i due fratelli trovati morti in un appartamento di proprietà delle Fondazione Opere Pie Riunite e coordinati dalla Caritas Diocesana di Genova erano seguiti dai servizi sociali territoriali, dalla Salute Mentale e dai Centri di Ascolto. Lo comunica la Caritas diocesana in una nota.
“I due fratelli – si legge nella nota – erano stati accolti nell’appartamento perché, pur avendo alcuni risparmi da parte, abitavano in uno scantinato, condizione precaria segnalata dal parroco della zona durante la benedizione delle famiglie e per la quale si era resa urgente una nuova sistemazione”.
Abitavano in via Parini “dal gennaio 2016”. Secondo quanto riferito dalla Caritas, l’ultimo contatto con i due sarebbe dovuto avvenire all’inizio di giugno per il pagamento delle utenze mensili. “Non essendosi presentati, gli operatori li hanno contattati senza ottenere risposta”. Oggi, preoccupati per il silenzio, hanno chiesto e ottenuto da Caritas Genova di poter entrare nell’appartamento. Secondo la Caritas i due vivevano in modo schivo e appartato, non gradivano eccessive intrusioni nella loro vita e avevano rinunciato a farsi seguire dai servizi territoriali.
“La morte dei signori Ricciardi – conclude la nota – mette in luce il dramma della solitudine, malgrado il fatto
che, in questo caso, esistesse una rete sociale di sostegno”.