Genova. Sono passati venti giorni da quando i carabinieri e i vigili del fuoco sono entrati nell’appartamento di via Cornigliano 54 dove Roberto Cardarelli, 50 enne con problemi psichici, conviveva con il padre morto 5 mesi prima. E dall’appartamento tutt’ora sotto sequestro arriva un odore irrespirabile: una situazione che sta portando all’esasperazione le 25 famiglie, tra cui diversi bambini e anziani, che vivono nello stabile perché se il cadavere è stato rimosso subito dopo l’ispezione del medico legale Marco Salvi e i prelievi della scientifica, nessuno ha pulito o meglio, bonificato l’abitazione.
“Non sappiamo più come fare” dice Mohamed R. consigliere di condominio che insieme all’amministratore sta interpellando le istituzioni nel tentativo di arrivare a una soluzione. “Abbiamo anche coinvolto un avvocato che sta cercando di velocizzare il dissequestro che tuttavia dipende dal giudice” spiega Mohamed che ricorda anche come prima del 27 maggio, giorno in cui i carabinieri della compagnia di Sampierdarena sono entrati nell’appartamento trovando l’88 enne mummificato sul divano del soggiorno e intorno solo cumuli di immondizia, erano state fatte altre segnalazioni sulla situazione di quella famiglia.
“Lui era era spesso aggressivo con gli anziani del palazzo – racconta Mohamed – e sapendo che viveva chiuso con suo padre dentro eravamo preoccupati. In un’occasione poi si era messo a lanciare bottiglie dalla finestra colpendo un passante”.
Adesso davanti all’appartamento sotto sequestro è stato fatto posizionare da un muratore un nylon per provare a contenere l’odore ma serve una bonifica urgente. Secondo quanto appreso a Cardarelli, che ora si trova ancora ricoverato in psichiatria, sarà assegnato un amministratore di sostegno e dovranno essere i servizi sociali tramite la protezione civile ad occuparsi della bonifica.