Genova. Bastano poche ore a Marco Bucci e a Gianni Crivello per rispondere ai 5 quesiti posti, attraverso un post e un video su Facebook, dal portavoce a Genova del MoVimento 5 Stelle Luca Pirondini (lo abbiamo raccontato in questo articolo). Ci voleva il pungolo grillino per far sì che, in questi ultimi giorni di campagna elettorale caratterizzati da toni accesi e polemiche su fascismo e antifascismo, ci si potesse tornare a concentrare sui programmi.
Le risposte da parte dei due candidati sindaco che domenica si sfideranno al ballottaggio presentano somiglianze e differenze. Crivello entra molto nello specifico. Bucci resta sul generale. Ma di fatto entrambi aprono notevolmente rispetto alle istanze presentate dal M5S. I temi? Trasparenza della pubblica amministrazione, competenza degli amministratori pubblici e dei membri delle partecipate, futuro di Amiu e Amt, possibilità di smantellare Equitalia, spesa sostenuta in campagna elettorale.
Gianni Crivello, candidato del centrosinistra, risponde con un lungo post su Facebook. “Trasparenza e Legalità sono condizioni irrinunciabili Per questo, mi impegno a dare maggiore visibilità e comprensibilità alla pubblicazione dei bilanci preventivi e consuntivi del Comune, e a creare una specifica sezione sul sito internet del Comune in formato open data. Inoltre, entro agosto 2017 istituirò il “Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza Amministrativa”, un Comitato indipendente di esperti di notoria professionalità, presieduto dall’ex procuratore generale della Corte d’Appello di Genova Vito Monetti, che potrà condurre attività istruttorie e ispettive presso la civica amministrazione, fornendo relazioni periodiche al Consiglio Comunale e alla cittadinanza, e rispondendo a specifici quesiti formulati dai consiglieri di opposizione.
Crivello si impegna anche a “istituire un percorso partecipativo e trasparente per le nomine che dovrà fare il Comune, inclusa la pubblicazione di curricula e delle precedenti esperienze lavorative per assessori, dirigenti, collaboratori e amministratori delle società partecipate. Mi impegno inoltre a pubblicare quotidianamente l’agenda dei miei appuntamenti”.
Per l’ex assessore Amt deve restare al 100% in mano pubblica, meno netta la posizione su Amiu: “Deve garantire un servizio di qualità, tariffe ragionevoli, certezza occupazionale, per raggiungere questi obiettivi ritengo fondamentale che il Comune di Genova mantenga il controllo dell’azienda”. Crivello si impegna poi a rinegoziare gli accordi con “Agenzia delle Entrate – Riscossione”, per ridurre al minimo interessi di mora e commissioni a carico dei cittadini, con specifica attenzione per le cartelle di modico importo. Capitolo campagna elettorale: “Abbiamo speso 160.000 Euro. Dei quali 60.000 ricavati da attività di fund raising nel corso della campagna, e i restanti 100.000 Euro provenienti da risorse delle forze politiche e dei candidati. Mi impegno a pubblicare il dettaglio delle entrate e delle uscite entro sabato 24 giugno”.
Marco Bucci invece utilizza un video per rispondere alle domande di Pirondini e del MoVimento 5 Stelle. “Se Luca preferisce il video lo faccio anche cantando, ma le richieste fatte dai 5 Stelle hanno senso e fanno parte del nostro programma, sono contento che Pirondini le abbia riprese”.

Marco Bucci scherza, prima di rispondere, ma poi entra nel merito. Concorda con la necessità di avere un Comune e delle partecipate trasparenti e sul fatto che gli amministratori siano di massima competenza. “Ci sono solo alcuni piccoli dettagli – precisa – sull’abolizione di Equitalia sono d’accordo con i Cinquestelle ma, purtroppo, non dipende da noi. Per quanto riguarda il merito sono assolutamente allineato, ma penso che non sia giusto pubblicare i curricula degli assessori prima del voto perché se una persona proviene dal privato rischia di avere rovinata la carriera. La pubblicazione si può fare, ma solo dopo la nomina”. Relativamente alla campagna elettorale, Bucci ha scritto sulla sua pagina Facebook, qualche giorno fa, di avere speso circa 170 mila euro, per metà messi di tasca sua, per un’altra metà provenienti da finanziatori privati.