Genova. L’assicurazione del Comune di Genova ha deciso di pagare le provvisionali ai familiari delle sei vittime dell’alluvione del 4 novembre 2011. Non ci saranno dunque pignoramenti a palazzo Tursi.
Le prime lettere sono arrivate oggi ai legali della famiglia Djala, gli avvocati Nicola Scodnik e Giovanni Ricco. L’imprenditore Flamur, di origini albanesi, nella tragedia di via Fereggiano perse la moglie Shprese e le due figlie, Gioia e Janissa, di 8 anni e 10 mesi. Le altre vittime – tutte donne – furono Angela Chiaramonte, Serena Costa ed Evelina Pietranera.
Il giudice civile aveva già rigettato, nei giorni scorsi, la richiesta da parte dei legali del Comune di sospendere l’immediata esecutività della sentenza di primo grado nella quale il giudice Adriana Petri aveva stabilito il pagamento di 4,5 milioni di euro.
Il Comune in primo momento si era arroccato sulle proprie posizione spiegando che prima di procedere con i pagamenti doveva trattare la delicata partita con la propria assicurazione – la Sircus del Gruppo Lercari e la londinese Lloyd londinesi – poi aveva cercato una mediazione. L’ultima offerta arrivata dieci giorni fa: Tursi aveva proposto di pagare la metà di quanto stabilito in sentenza in attesa dell’esito del processo di secondo grado. I familiari avevano rifiutato.
Per i fatti del novembre 2011 il giudice aveva condannato l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi a 5 anni, l’ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone a 4 anni e 9 mesi e il dirigente Gianfranco Delponte a 4 anni e 5 mesi.
Il 5 luglio prossimo si discute sulle esecuzioni chieste dagli avvocati Emanuele Olcese e Stefania Pittaluga che difendono la famiglia di Serena Costa. Ancora senza riposta la richiesta dei legali che assistono la famiglia Chiaramonte; anche quella dell’avvocato Francesco Di Mattei per i famigliari di Evelina Pietranera