Più verde

Un parco urbano tra Forte Ratti, Forte Quezzi e Forte Richelieu: la proposta di Chiamami Genova

"Manutenzioni e tutela dei territori, pensate per garantire la fruizione pubblica"

parco urbano forte ratti

Genova. Un parco urbano che compreso tra Forte Ratti, Forte Richelieu, Camaldoli, Torre Quezzi, Madonna del Monte, la valle del rio Chiappeto e le piccole vallate limitrofe, che possa tutelare e valorizzare un territorio unico del Comune di Genova. Questa la proposta lanciata dai candidati del municipi Bassa Valbisagno, Media Valbisagno e Medio ponente della lista civica Chiamami Genova, in occasione della visita del candidato Paolo Putti nel quartiere di San Fruttuoso.

Un’idea che nasce dall’esigenza di salvaguardare un micro-sistema ecologico miracolosamente scampato alla cementificazione dei decenni scorsi: “Ma che oggi rischia di essere poco a poco eroso da nuove costruzioni e mancate manutenzioni – spiega Maurizio Natale, candidato alla presidenza del Municipio III Bassa Valbisagno – basti pensare alle numerose antiche creuze che attraversano questi territori, totalmente abbandonate a se stesse, o peggio, asfaltate, e a qualche progetto di edilizia residenziale presentato in tempi recenti”.

Un territorio che comprende diverse peculiarità che renderebbero questo parco un fiore all’occhiello per Genova, potendo unire storia, botanica e fauna a due passi dalla città. Oltre all’unicità di Forte Ratti e Forte Richelieu, sono numerose le tracce storiche presenti in loco: le batterie delle contraerea della seconda guerra mondiale, le fortificazioni dell’800, fino ai resti dei trinceramenti dell’assedio austriaco di fine settecento. Un patrimonio che rischia di essere cancellato dal tempo e che richiede urgenti interventi di recupero. Moltissime sono le specie animali che popolano questi boschi e questi monti, dalle volpi alle upupe, dai gufi alle lucertole “Tarantolino”, presenti solamente sulla alture di Quezzi. L’area, inoltre, rappresenta un polmone verde strategico per il benessere di tutta la città, che alterna boschi di castagni e querce alla tipica macchia mediterraneo, composta da mirto, ginestre, erica, corbezzoli.

L’intervento sarebbe in primis di natura tutelativa, per garantire la sopravvivenza dei luoghi da eventuali speculazioni future: “Durante il nostro lavoro sul territorio – spiega Michela Tassistro, candidata presidente per il Municipio VIII – Medio Levante – abbiamo raccolto una particolare attenzione ai bisogni ricreativi e fruitivi dei cittadini, interessati all’uso compatibile delle aree rispetto alle priorità di conservazione”. Una volta riconosciuta l’importanza di questi ambienti, si dovrà lavorare sulla documentazione e l’informazione, attraverso piccoli interventi di cartellonistica storico-botanica, e sul ripensare un trasporto pubblico che sappia supportare l’accesso sostenibile all’area. Il lavoro più importante e complesso sarà quello di intervenire sulle grandi strutture storiche, lasciandole fruibili al pubblico: dovrà essere creata una task-force dedicata a mettere in rete risorse comunitarie e associazioni già presenti sul territorio, con la regia del Comune di Genova e dei Municipi.

“Un’idea che rende operativi e tangibili diversi punti del nostro programma – spiega Paolo Putti – cioè quelli delle manutenzioni e della tutela dei territori, pensate per garantire la fruizione pubblica e informale, ricreativa, turistica e sportiva, dei nostri tesori naturali e storici. Idee di questo genere possono creare nuove attrattive per il turismo sano, cioè quello ambientale e culturale, e garantire a tutti i genovesi spazi di benessere, inattaccabili e autentici”.

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