Genova. Gli scaffali vuoti nella vetrina, la porta sbarrata da una serranda e un lucchetto, il marciapiede ormai consegnato a chi è soltanto di passaggio. Segni di chiusura – una chiusura senza proclami – per la Fiera del LIbro, storica libreria genovese in cima a via XX Settembre, vicino al palazzo della Borsa.
Quasi cinquant’anni di onorata carriera per il negozio gestito a lungo dai fratelli Bertoni, Romano e Mario, ultimi discendenti di una famiglia di librai (da sei generazioni) e poi ceduto a una catena di franchising.
La Fiera del Libro, alla fine, non ha retto la concorrenza di Feltrinelli, Mondadori e di altri rivenditori remainder situati nel giro di poche centinaia di metri. La sua chiusura rispecchia la parabola discendente di tanti esercizi di questo tipo.
Anche se a Genova, il saldo di aperture e chiusure di librerie, anche indipendenti, soprattutto in centro città, negli ultimi anni non è stato negativo.
La chiusura del negozio di via XX Settembre però ha lasciato l’amaro in bocca a tanti (forse sempre meno, altrimenti non sarebbe entrato in crisi) clienti affezionati. Quelli che amavano scegliere un romanzo aspettando il passaggio di un bus, quelli alla ricerca di un consiglio personale, quelli che puntavano sulle collane di gialli, romanzi rosa, volumi per l’infanzia o classici a poco prezzo.
Tra coloro che hanno espresso il loro rammarico per la chiusura Carlo Frilli, noto editore genovese di libri gialli e di tema locale. Frilli ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un addio alla libreria.