Stratagemma

Truffa dello specchietto rotto: Busalla in allerta, indagini in corso

Messaggio diramato attraverso i social network dal Comune della Valle Scrivia dopo l'escalation di casi registrati in zona

truffa specchietto rotto

Genova. “La nostra Polizia Municipale sta portando avanti alcune indagini relative perlomeno all’ultimo caso denunciato, l’importante adesso è che tutti i cittadini siano informati del fenomeno legato a queste truffe particolarmente odiose”, così Loris Maieron, sindaco di Busalla racconta gli ultimi sviluppi dopo che anche nel suo Comune, dopo altre località della Valle Scrivia e Alta Valpolcevera, si è verificato un caso di “truffa dello specchietto”.

“C’è una recrudescenza di questo tipo di reati – dice Maieron – e dobbiamo capire perché, abbiamo avuto un caso a Isola del Cantone, uno a Crocefieschi, uno a Mignanego, ma chissà quanti altri casi non sono stati denunciati, purtroppo capita che alcune vittime si vergognino di raccontare di essere state raggirate in un modo così banale”. Il sindaco di Busalla racconta anche che: “Era capitato già l’inverno scorso” e che una delle persone truffate è un funzionario comunale.

Il post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Busalla, in cui si invita la popolazione a usare cautela nel caso di verificassero situazioni che potenzialmente potrebbero portare alla truffa, è stato condiviso da oltre 460 persone. Una cifra record per una comunità così ristretta.

Come evitare di essere truffati? La truffa dello specchietto rotto è molto semplice. I malintenzionati simulano un incidente stradale accusando un malcapitato automobilista di aver rotto lo specchietto della loro auto. Lo convincono a chiudere la vicenda senza procedere attraverso assicurazione, per evitare un aumento del premio. A volte chiedono una ventina di euro, ma c’è chi è riuscito a spillare 150, 200 euro o più. Ci sono due regole da seguire per non farsi cogliere di sorpresa. Primo: proporre comunque la constatazione amichevole e spiegare di voler rivolgersi all’assicurazione (a questo punto, nella maggior parte dei casi, i truffatori desistono). Secondo: chiamare le forze dell’ordine, Municipale o Carabinieri, per chiedere di valutare la situazione.

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