Continua lo sciopero

Pasto da casa nelle mense, via libera in 2 scuole di Genova. La Rete commissioni propone “appalti di istituto”

Sciopero mense scolastiche

Genova. Continua lo sciopero dell’utenza mense scolastiche di Genova per protestare contro la cattiva gestione del servizio ristorazione. In modo concomitante, c’è stata anche un’altra grossa novità, cioè l’apertura dei due primi refettori ai bambini che hanno portato il loto pasto da casa. Ieri è stata la volta della Tommaseo di Sestri Ponente, seguita oggi dalla Cesare Battisti dell’Ic San Fruttuoso.

Nel primo caso la decisione dell’istituto è definitiva, mentre nel secondo, sono potuti entrati nella mensa con il pasto da casa i bambini di una classe che ha aderito allo sciopero. “Per quanto riguarda la Tommaseo, la notizia era nell’aria da qualche tempo ed è quindi soltanto un caso che l’apertura sia avvenuta nel primo giorno di sciopero – spiega Sabina Calogero, portavoce della Rete Commissioni Mensa Genova – Nel caso della Cesare Battisti, invece, riteniamo che la dirigente sia ben informata e anche più disponibile verso le famiglie e i bambini rispetto ad altri colleghi. Infatti, anche nel corso dello sciopero precedente, aveva accettato di ritirare l’obbligo a portare i bambini con il pasto da casa fuori dalla scuola. Quindi riteniamo che ora abbia approfondito la verifica delle possibilità dei dirigenti ed abbia dato tranquillamente il nulla osta (poiché, in effetti, nulla osta) affinché ogni bambino possa usufruire del refettorio, che è un locale della scuola a disposizione di tutti”.

Le richieste di chi ha indetto lo sciopero sono più che chiare. “Chi ha indetto lo sciopero non intende affatto arrivare a smantellare il servizio mensa ma, al contrario, migliorarne le evidenti carenze – prosegue Calogero – I genitori di due diversi istituti genovesi, informati dalla Rete Commissioni Mensa Genova, hanno chiesto incontri con i loro dirigenti per proporre per gli anni a venire ‘appalti di Istituto’ (non è infatti obbligatorio aderire all’appalto comunale). E’ una procedura impegnativa, ma in diverse città (Roma e Perugia sono le più note) questa per anni è stata la prassi; e si mangiava bene! Questo percorso non deve però diventare l’ennesima carota davanti all’asino: da qui alla concretizzazione del progetto i bambini hanno comunque diritto a un cibo adeguato; i genitori decideranno cosa fare”.

Lo sciopero è iniziato ieri e si protrarrà ancora per due giorni in molti istituti genovesi. “Fino ad ora l’adesione è stata notevole”, conclude la portavoce.

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