Genova 2017

Parchi di Nervi, gratis o a pagamento? I candidati sindaci a confronto

Al convegno di Italia Nostra a Palazzo Ducale idee per il rilancio del polmone verde del levante cittadino

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Genova. Si dividono tra esclusivi sostenitori della gratuità dello spazio pubblico e favorevoli al compromesso di una bigliettazione almeno parziale, i candidati sindaci per Genova invitati da Italia Nostra al convegno dedicato ai Parchi di Nervi.

Parchi usciti, anche se con parecchie ferite, da 6 mesi di chiusura legata alla tempesta del 14 ottobre scorso. Tempesta che ha lasciato una pesante eredità: circa 200 piante tra abbattute e tagliate perché pericolanti.

L’associazione ambientalista da tempo si batte perché l’area verde levantina torni agli antichi splendori e possa essere gestita in maniera funzionale. La proposta: procedere alla creazione di una fondazione, promuovere l’ingresso di soggetti privati, creare la figura di un curatore che si occupi di indirizzare tutte le attività, di manutenzione, organizzazione eventi e gestione, legate ai parchi di Nervi.

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“Come accade a Villa Serra – ha detto Paolo Putti, candidato per la lista Chiamami Genova – potrebbe essere interessante sia la compartecipazione di realtà pubbliche e cooperativistiche, così come la creazione di un mini abbonamento a una cifra simbolica per i cittadini e gli utenti constanti e invece di un biglietto di ingresso per chi frequenti i parchi una volta ogni tanto. C’è da tenere conto anche della necessità di ricostituire la sezione di Aster che si occupa di Giardini e foreste, oggi sottodimensionata”.

“Limitare l’accesso a un parco o decidere di adottare una tariffazione è possibile – ha affermato Luca Pirondini, candidato del Movimento 5 Stelle – ma bisogna poter offrire delle alternative gratuite, pubbliche, ai cittadini. Dopodiché, nessuna preclusione a una fondazione, ma sempre che tutto resti sotto la supervisione del pubblico. I parchi di Nervi devono poter tornare un’eccellenza di richiamo internazionale, come eventi come il Festival del Balletto, per il quale immaginiamo la realizzazione di un anfiteatro verde completamente ecocompatibile”.

“I cittadini pagano le tasse per poter disporre di aree pubbliche come i parchi – la posizione di Marco Mori, di Riscossa Italia – non esiste che debbano pagare ulteriormente un biglietto. Abbiamo impostato la società come il peggiore incubo di un contabile, il privato non arriva per fare beneficienza, viene per fare profitto. I parchi sono beni della collettività, non devono essere a pagamento per i cittadini, e se c’è un problema di tenuta finanziaria, dobbiamo sapere che si tratta di un falso problema legato a regole anticostituzionali come quella del patto di stabilità”.

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Più pragmatico Arcangelo Merella (Ge9si): “Trovo limitativo discutere dei parchi di Nervi senza considerare quello che c’è intorno, la collina di Sant’Ilario, il centro abitato, la passeggiata. Bisogna creare un quartiere che, anche dal punto di vista della viabiità, sia a misura di parco, magari con delle car-free zone, o con luoghi accessibili solo ai mezzi elettrici. Detto ciò, sono d’accordo con Italia Nostra, credo che sia necessaria una authority del parco, una direzione manageriale di livello. E in un contesto così delineato, la tariffazione è ineludibile. Perché però non immaginare un sistema di premialità per i cittadini che abbiano comportamenti virtuosi? Come sconti per chi abbia l’abbonamento agli autobus, o faccia uso di biciclette e mezzi elettrici”. Infine: “Perché non organizzare a Nervi la prossima Euroflora?”.

Secondo Gianni Crivello, candidato per il centrosinistra: “Bisogna ragionare su biglietti d’ingresso, sì, ma soltanto per alcune parti circoscritte che abbiano bisogno di particolare manutenzione, o per le strutture museali, o per eventi particolari, per il resto bisogna far sì che lo spazio resti pubblico. Per quanto riguarda la creazione di una nuova fondazione, credo sarebbe meglio strutturare una realtà già esistente, per evitare ulteriori ricadute fiscali. I Parchi hanno subito una grande sofferenza a causa del maltempo dello scorso autunno, lavorare al ripristino è stato difficile e oneroso, ma bisogna pensare ora a valorizzarli ancora di più, farli diventare una risorsa a livello nazionale, insieme ai forti e al percorso dell’Acquedotto storico”.

“Il parco deve restare libero, deve restare un bene comune – senza se e senza ma Marika Cassimatis, la candidata sindaco della Lista Cassimatis – che possa esserci una tariffazione per alcune aree a tutela particolare, come poteva essere il roseto, ci può stare, succede in molti altri parchi italiani, ma non posso immaginare che i parchi diventino chiusi al pubblico se non pagante. Sulla gestione, credo che potrebbe seriamente servire una figura simile a quella di un curatore, anche per guidare gli interventi di manutenzione, ma senza che questo risulti una figura manageriale dedicata a spingere più le iniziative private che quelle pubbliche”.

Marco Bucci, candidato del centrodestra, è originario di Nervi: “Ci andavo da bambino, per la prima volta lì ho sentito parlare una lingua straniera, ecco i parchi devono tornare a essere davvero un’attrazione turistica. Noi pensiamo a un’unica passeggiata per Genova, che dalla Lanterna arrivi fino a Capolungo. E pensiamo che il parco debba essere gratuito, salvo eventuali percorsi tematici o eventi particolari. Sulla gestione, sì a una fondazione o a un’istituzione simile, sì a un curatore leader, che deve essere un facilitatore non un creatore di problemi”.

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