Storie da lupin

Opere d’arte rubate, dopo 33 anni i Carabinieri di Genova restituiscono due tele del 1600 ai proprietari

SI tratta di due dipinti trafugati a Vicenza, rintracciati altri oggetti di valore di cui si erano perse le tracce dai primi Duemila. Nel bilancio del Nucleo tutela patrimonio culturale una diminuzione dei furti del 20%

Genova. Tra le opere più importanti recuperate nel 2016 dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova anche due tele del 1600 che erano state rubate 33 anni fa all’interno dell’Oratorio delle Zitelle di Vicenza. Attraverso anni di indagini, i dipinti – di valore inestimabile – sono stati rintracciati in vendita in una casa d’Aste di Genova, e restituite ai proprietari originali. Il ritrovamento è stato possibile grazie alla scoperta di alcuni frammenti di opera, sezionata, venduti nella stessa casa d’aste. Erano a loro volte parte di un lotto di beni legato al patrimonio di un castello nel cuneese.

C’è anche la storia di un quadro dell’artista francese Louis Tinayre, rubato a Livorno nel 2000. in occasione di una mostra, ceduto in prestito dal Principato di Monaco, e trafugato. Anche in quel caso, 16 anni dopo, il quadro (poche migliaia, la base d’asta, ma molto importante per la storia dell’Istituto oceanografico del Principato) è stato individuato nel magazzino di un antiquario in Francia.

26 anni di attesa, per recuperare una statua in avorio di Sant’Antonio Abate (1600) rubata dal Museo di Sant’Agostino e ritrovata, anche in questo caso, nel catalogo di una casa d’aste di Genova.

Sono alcune delle storie incluse nel bilancio 2016 del nucleo dei Carabinieri. “Un bilancio positivo – spiega Antonio Quarta, maggiore del nucleo Tpc di Genova – se si pensa che rispetto all’anno precedente i furti di beni culturali sono diminuiti di circa il 20% per quanto riguarda le denunce”.

I numeri. 27 persone denunciate, 52 strutture museali controllate, 60 siti archeologici monitorati in tutta la Liguria, 3000 beni controllati attraverso la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti. “E’ stato importante collaborare con le altre forze dell’ordine – continua Quarta – ma anche con l’Interpol perché molto spesso queste opere compiono viaggi all’estero, anche attraverso la rete di internet”. Il traffico di opere d’arte rubate è quello più remunerativo dopo quelli di droga e armi.

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