L'interrogatorio

Omicidio Lagaccio, il vicino cambia versione: “E’ stato il pusher” fotogallery

Il vicino, in stato di fermo per l'omicidio, prima ha confessato poi davanti al pm ha incolpato il suo pusher

Genova. Colpo di scena nell’omicidio di Anna Carla Arecco, il cui corpo è stato trovato senza vita sotto il letto del suo vicino Pierluigi Bonfiglio, in un appartamento in via del Lagaccio. Bonfiglio, fortemente sospettato del delitto, in un primo momento si era autoaccusato, confessando l’omicidio, ma durante l’interrogatorio davanti al pm, assistito dall’avvocato Alessandro Sola, ha cambiato versione.

Il 34enne avrebbe detto di essere salito in casa della signora con un pusher. Si sarebbe fatto aprire
la porta con una scusa, poi lo spacciatore l’avrebbe portata in casa del Bonfiglio, mentre lui avrebbe rubare i gioelli e i soldi della pensionata per pagarsi la droga.

E’ stato lui (il pusher) a ucciderla con una spranga di ferro – ha detto Bonfiglio – Io non avevo intenzione di ucciderla”. Bonfiglio ha detto di avere preso 30-40 euro e tre anelli. “Uno l’ho dato al pusher e gli altri due li ho rivenduti a un compra oro di via Balbi. Dopo che lo spacciatore ha ucciso la mia vicina l’ho nascosta sotto il letto, non sapevo cosa fare. Ho cercato di ripulire in fretta per non far trovare le tracce di sangue a mia madre al suo ritorno a casa”.

Gli investigatori stanno vagliando il racconto di Bonfiglio e sono alla ricerca dell’arma del delitto. Si cercano anche le chiavi di casa della vittima. Secondo gli inquirenti sarebbero sparite e qualcuno è tornato nell’appartamento dell’anziana a cercare qualcosa nei giorni successivi visto che sono stati
trovati i mobili spostati.

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