Liguria. Anche la giunta regionale vuole risposte da Ericsson sulla futura permanenza dell’azienda in Liguria. A riguardo, c’è la disponibilità a rivedere l’accordo di programma tendendo alla salvaguardia occupazionale; prevista un’interlocuzione urgente, già la settimana prossima, con le organizzazioni sindacali.
Questa, in sintesi, la risposta dell’assessore Berrino all’interrogazione sui licenziamenti in Ericsson, presentata stamane dal consigliere regionale di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino. “La vicenda sta scivolando verso una drammatica contrazione o addirittura la soppressione di un comparto produttivo importantissimo per Genova. Cosa prevedibile, considerate le reiterate procedure di licenziamento collettivo varate da Ericsson – dichiara Gianni Pastorino -. L’atteggiamento della multinazionale è sconcertante: più della metà dei lavoratori ex Marconi sono stati espulsi dai processi produttivi: di 1200 ne restano meno di 600”.
Condivide l’assessore Berrino, che fa sapere di aver chiesto l’intervento del Mise per capire le reali prospettive industriali di Ericsson in territorio ligure. “Positivo l’impegno, da parte della giunta, di favorire la ricollocazione dei lavoratori in fase di licenziamento: purtroppo, però, si tratta di un intervento sugli effetti, e non sulle cause di una politica aziendale che sta uccidendo l’occupazione in questa città – commenta Pastorino -. Ericsson, invece, non si pone il problema: il licenziamento è un suo diritto improrogabile. I sindacati fanno proposte sugli ammortizzatori sociali; l’azienda non le valuta neppure, rifiuta categoricamente qualsiasi trattativa. Di più: non dialoga con nessuno e tira dritto”.
“Lo scenario è chiaro: regione, sindacati e lavoratori continuano a chiedere che il Mise convochi Ericsson, ma l’azienda pretende di dialogare esclusivamente col ministero del lavoro. Perché a Ericsson interessano soltanto i licenziamenti, e si guarda bene dal porsi il problema dello sviluppo – conclude Gianni Pastorino -. Chiediamo il coinvolgimento del presidente Toti, perché questa vicenda deve essere affrontata al più alto livello possibile: l’azienda deve garantire gli impegni assunti con la firma dell’accordo di programma”.