Genova 2017

Le Leonesse di Direzione Italia lanciano le soluzioni per la “città in rosa”

Leonesse di Direzione Italia

Genova. “Siamo convinte che la presenza delle donne in politica apporti un atteggiamento prettamente femminile e quindi più sensibile, concreto e immediato, più mirato e risolutorio nella gestione della “res publica”. Le donne sono determinate nel realizzare gli obiettivi che si prefiggono. Ecco perché le donne devono essere sempre più presenti nella vita politica con le proprie capacità e abilità professionali non tralasciando quell’importante valore che é la famiglia e l’educazione dei figli”.

Lo scrive in una nota il direttivo ligure delle “Leonesse di Direzione Italia”, composto da Orsola Latona, Manuela Bianchi, Federica Gilardi, Elisabetta Ricci e Anna Li Vigni, a pochi giorni dalla sua costituzione, che scende in campo con alcune proposte che incontreranno l’interesse delle donne genovesi che a breve si apprestano al voto e che per questo non mancheranno di apprezzare ciò che, in quanto donne, mamme, professioniste e candidate della Lista Musso-Direzione Italia coordinata da Armando Ezio Capurro, Enrico Musso e l’onorevole Raffaele Fitto.

Ecco le proposte:

1. Banca dati donne disoccupate. Una vera e propria banca dati alla quale aziende, privati e chiunque sia in cerca di personale femminile possa attingere. Previo colloquio conoscitivo verrà redatta una scheda con un profilo personale completo facilmente consultabile dai datori di lavoro. Agevolare l’inserimento part time o a tempo pieno nel mondo del lavoro di donne che, per diverse esigenze, hanno interrotto attività lavorative e carriera per crescere i figli e seguire la famiglia, è una priorità da affrontare con urgenza.

2. In collaborazione con supermercati locali e/o esercizi commerciali di alimentari/ortofrutta da individuare, proponiamo di incentivare l’apertura di Empori Solidali, almeno uno per ciascun Municipio, che mettano a disposizione delle famiglie del quartiere prodotti alimentari prossimi alla scadenza ma ancora in perfette condizioni e quindi idonei al consumo. Da verificare le modalità e requisiti di accesso a tali strutture. Per esempio madri separate senza reddito, famiglia con monoreddito molto basso o dove entrambi i genitori sono disoccupati.

3. Istituire a Genova, uno sportello d’ascolto e di sostegno per aiutare donne imprenditrici e commercianti in difficoltà economiche, “i nuovi poveri” in sinergia con istituzioni e associazioni che siano orientate, e per questo qualificate, al fine di trovare soluzioni per permettere a queste persone di non abbandonare la propria attività ma sostenendole con scelte adeguate al mantenimento pur ridotto dell’azienda.

4. Sport a km 0. Nella nostra città si rende necessaria una riqualificazione degli impianti sportivi già esistenti e, in accordo con il programma del nostro candidato sindaco Marco Bucci, abbracciamo a 360 gradi la creazione di una Cittadella dello Sport e, aggiungiamo del Tempo Libero. Siamo favorevoli alla nascita di una struttura nella location ex Caserma Gavoglio che dovrebbe offrire non solo palestra, piscine, tennis e campi per pallavolo e altri sport ma anche un circolo ricreativo attrezzato con wifi, alcune postazioni computer, giochi di gruppo, un centro estetico ed un parrucchiere, un piccolo market alimentare per gli acquisti last minute. Il tutto corredato da un ampio parcheggio con posti auto destinati a chi viaggia con bambini: parcheggi quote rosa per mamme.

5. Progetto asili e scuole in lingua. Genova è città multietnica. E’ necessario che il Comune di Genova avvii quanto prima, per esempio in collaborazione con il Dipartimento di Lingue dell’Università di Genova, un programma di traduzione di tutte le comunicazioni destinate all’utenza almeno in lingua inglese e spagnola per aiutare le mamme straniere a comprendere i servizi 0/6 anni delle politiche educative. Realizzazione di brochure in lingua e formazione del personale coinvolto affinché sia in grado di parlare nelle loro lingue.

6. La Banca delle Donne: creare una banca dati, facilmente gestibile con un sistema on line, dove le professionalità e competenze femminili si incrocino e si sostengano a vicenda a costo zero. Dalla sarta all’estetista, dall’insegnante di pianoforte alla professoressa di inglese. Per esempio due ore di ripetizione di inglese per 5 orli di pantaloni, una ceretta per due ore di babysitting.

“Tutto questo ci sembra utile da realizzare poiché agevolare l’impegno quotidiano di donne e madri e di conseguenza il rispetto ed il mantenimento di certe carriere professionali che molte donne hanno raggiunto nella nostra città è fondamentale per il generale progresso di modernizzazione della nostra città. Riqualificazione del territorio e miglioramento della qualità della vita della famiglie genovesi oltre ad un interessante polo sportivo, ricreativo, culturale e solidale con un occhio attento alla popolazione che negli ultimi decenni si sta integrando con cittadini provenienti da diverse parti del mondo in particolare latinoamericani con prevalenza di ecuadoriani, peruviani, colombiani e venezuelani”, termina la nota.

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