Via cecchi

La battaglia delle “nonne della Foce”: “Dateci panchine storte per chiacchierare”

E parte la raccolta firme

Genova. Le “nonne” della Foce ti accolgono con un sorriso e, tra un lavoro a maglia è un ricordo di gioventù, ti accolgono con un grande sorriso sulla “panchina storta” di via Cecchi. Una panchina diventata “simbolo”di questo quartiere anche perché, unica forse in Italia, permette di chiacchierare guardandosi negli occhi.

“Su queste due panchine ci stiamo in otto, stringendoci un po’ – ci raccontano – e quando arriva la decana, 91 anni, contro la media dei 70/80 delle altre frequentatrici, si posiziona con il suo sgabello sulla prua, e si riesce a stare in nove”. Ma lo spazio non basta, anche perché alle nonne della Foce piace la compagnia, e vorrebbero accogliere anche altre signore e, quindi, servirebbero nuove panchine posizionate in quel modo.

Le nonne della Foce, infatti, sono molto “gelose” di questo luogo di incontro, non potendo accogliere tutte le signore che arrivano hanno fatto una petizione. “Ringraziamo per il lavoro fatto sistemando una panchina della piazzetta di Via Cecchi di fronte a un’altra – scrivono – in modo che noi possiamo trascorrere dei bei pomeriggi chiacchierando faccia a faccia in compagnia.

Ci siamo accorte che anche le altre nonne della Foce farebbe piacere che altre panchine fossero sistemate allo stesso modo. Quelli di Via Cecchi – concludono – sono giardini freschi, ombreggiati e ben tenuti , con l’arrivo dell’estate sono la nostra piccola Svizzera”.

Adesso, quindi, è iniziata la raccolta delle firme e le “nonne della Foce” non si lasciano scappare nessun passante, tutti vengono bloccati dalla simpatia delle signore e, bastano poche parole per convincerli a firmare.

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