Genova. Domani a Roma potrebbe essere una giornata decisiva per l’Ilva di Cornigliano. Il ministero dello sviluppo economico ha infatti convocato i sindacati poco prima di firmare il decreto che assegnerà alla cordata Arcelor Mittal-Marcegaglia la gara per gli impianti Ilva.
E a Genova la preoccupazione non manca: “C’è preoccupazione perché temiamo che domani il governo non voglia scoprire le carte – dice il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro – e voglia invece lasciarci ancora nell’incertezza. Ma se si chiede il parere dei sindacati non lo si può chiedere senza scoprire le carte sul tavolo che per noi significa sapere cosa prevede il piano industriale, cosa si vuole produrre e come, e quanti saranno i lavoratori occupati”.
Su questo punto la Fiom genovese non transige: “Per noi, e lo diciamo già oggi come lo diciamo da sempre, i lavoratori occupati sono tutti: non ci deve essere nessun esubero. a Genova c’è un accordo di programma e per noi quello vale e quello difenderemo”.
E’ chiaro però “che con l’assegnazione della gara si apre una stagione complicata” dice ancora Manganaro. Fra le preoccupazioni quella delle risorse per gli investimenti a Cornigliano della cordata vincitrice: la dotazione sarebbe di 50 milioni per Cornigliano ma a Genova tutti sanno che solo per la nuova linea di stagnazione servirebbero 120 milioni”.
Un po’ di nervosismo è trapelato ancora in queste ore: “Il governo vuole una delegazione sindacale ristretta, ma noi andremo a Roma e vogliamo invece una delegazione ampia”. Difficile al momento prevedere l’esito dell’incontro “che sul tavolo dovrebbe durare parecchie ore, ma potrebbe anche durare molto poco”.