Genova. Una vittoria meritata, voluta, propiziata anche grazie a un sostegno incessante di uno stadio tutto rossoblù, con il ruggito della Nord come ai vecchi tempi. La Gradinata per 90 minuti ha dimenticato critiche, delusioni e divisioni, spingendo il Genoa verso la salvezza, che arriva grazie al 2-1 contro un Torino arrendevole e sorpreso dalla grinta della squadra di Juric, un Toro in partita solo nel finale, dopo aver trovato una rete fortunosa su calcio piazzato deviato in modo imparabile da Veloso.
Tra i tanti striscioni esposti oggi ce n’è uno in particolare con la scritta Resilienza rossoblù e questa parola, entrata sempre più nel vocabolario contemporaneo e che significa sapersi adattare a eventi traumatici, sembra essere davvero adatta a una tifoseria abituata ad assorbire le avversità in nome di una passione incrollabile.
Guardando come oggi hanno giocato gli undici in campo, sempre in palla e concentrati, con il piglio giusto per 90 minuti, sono tanti i rimpianti per quello che sarebbe potuto essere questo campionato e invece non è stato.
Primo tempo: si va in vantaggio
Il Genoa parte aggressivo e l’arbitro Guida spegne subito l’impeto di Rigoni tirando fuori un cartellino giallo al 3′ dopo un fallo duro su Baselli, che al 17′ è costretto a uscire (lo rileva Lukic).
La prima conclusione nello specchio è di Veloso, che indirizza verso Hart un calcio piazzato (8′).
Partita intensissima e clima infuocato, tanto che all’11’ arriva il secondo giallo della partita, stavolta negli ospiti: Rossettini.
Il centrocampo folto schierato da Juric funziona fa diga: sono poche le palle che il Torino riesce a verso Iturbe e Belotti. Il Genoa avrebbe già una buona occasione al 14′, ma Rigoni nel cuore dell’area non controlla il pallone a dovere per poter provare il tiro.
Ancora Genoa, ma senza pungere: Simeone, lanciato da Lazovic, ci prova in diagonale, senza impensierire Hart (19′).
Le ombre sono comunque sempre dietro l’angolo, capita così che Biraschi sia costretto a svirgolare in calcio d’angolo un pallone che Lamanna avrebbe potuto rinviare facilmente (27′), facendo venire i brividi a tutto il Ferraris.
Il ritmo è meno forsennato e proprio in quel momento arriva il gol del vantaggio rossoblù, su palla inattiva, la situazione che per tutto il campionato ha rappresentato una delle maggiori fonti di apprensione per la retroguardia genoana: Rigoni è il più lesto a intercettare una gran palla di Veloso nell’area piccola, con Hart che, non avendo accennato l’uscita, viene freddato praticamente sulla linea di porta, complice anche Avelar (32′).
Il Torino non riesce a reagire, così è il Genoa a gettarsi a folate in avanti, recuperando palloni anche con Palladino quasi sulla linea difensiva.
Secondo tempo: la rete della sicurezza
Si riparte senza cambi e con il Toro con i nervi a fior di pelle, ne fanno le spese dopo 4 minuti Ljajic e Veloso, entrambi sul taccuino dei cattivi dopo qualche scaramuccia verbale di troppo che non accennava a placarsi.
Il Genoa si difende con tutti, tranne Simeone, sotto la linea della palla, pronto a ripartire una volta riconquistato il pallone. Basta poco per “colpire”, sfruttando la seconda amnesia difensiva granata al 54′ per il raddoppio della sicurezza: lancio dalle retrovie per Lazovic, dimenticato sulla destra, cross basso al centro, dove c’è Simeone, che appoggia praticamente sulla linea quasi col tacco, Hart non pervenuto ancora una volta.
Girandola di cambi: dentro Pandev per Simeone (59′), Maxi Lopez per Acquah (61′), Munoz per uno stratosferico (e stanchissimo) Rigoni (63′) e Falque (applaudito dal Ferraris) per Iturbe.
Il Genoa ora si difende e lascia l’iniziativa al Toro, che però non ha vita facile con la difesa foltissima schierata da Juric. I rossoblù ora puntano ad addormentare la partita, dopo un’ora giocata a mille.
Biraschi non ce la fa dopo uno scontro con Lamanna in uscita ed è costretto a uscire: entra Ntcham (76′) e va a piazzarsi in mezzo al campo, mentre Cofie va a fare l’esterno destro.
Il match sembra terminato quando il Torino accorcia le distanze con una punizione di Ljajic deviata in modo determinante da Veloso, tanto per non perdere l’abitudine al brivido sino allo scadere dei 4 minuti di recupero.
Il fischio di Guida arriva ad allontanare gli incubi. Cori e applausi convinti per Juric, qualche contestazione per la squadra.
Genoa-Torino 2-1
Reti: 32′ Rigoni; 54′ Simeone; 89′ Ljajic
Genoa: Lamanna, Biraschi (76′ Ntcham), Burdisso, Gentiletti, Lazovic, Cofie, Veloso, Rigoni (63′ Munoz), Laxalt, Palladino, Simeone (59′ Pandev).
A disposizione: Zima, Rubinho, Hiljemark, Beghetto, Munoz, Morosini, Pinilla, Pellegri, Cataldi, Ninkovic.
Allenatore: Juric
Torino: Hart, De Silvestri, Rossettini, Moretti, Avelar, Acquah (61′ Maxi Lopez), Baselli (17′ Lukic), Iturbe (69′ Falque), Ljajic, Boyé, Belotti.
A disposizione: Padelli, Cucchietti, Molinaro, Castan, Carlao, Gustafson, Valdifiori, Obi, Barreca.
Allenatore: Lombardo
Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Ammoniti: Rigoni, Veloso (G); Rossettini, Acquah, Lukic, Ljajic, Lopez (T)
Spettatori: paganti 8.065, incasso 64.639, abbonati 18.041, quota gara 156.135 euro.