Genova. “Una grande soddisfazione accogliere un evento di questa portata, è stato dato doverosamente lo spazio principali ai lavoratori, la cura che il Papa ha voluto dedicargli è un punto di orgoglio per un’azienda che oggi è pronta a rilanciarsi”. Così Enrico Laghi, che insieme a Gnudi e Carrubba è il commissario straordinario di Ilva, ha commentato la visita di Papa Francesco all’interno dello stabilimento. Organizzazione “svizzera” all’interno dell’azienda tra controlli, sicurezza, disposizione del pubblico, spostamenti. Non ci sono stati disagi, se si eccettua un malore (uno svenimento) capitato a una giovane nelle prime file prima che Francesco arrivasse al magazzino 11.
Laghi, che da qualche tempo è anche commissario Alitalia oltre ad avere altri 22 incarichi amministrativi, non si è risparmiato neppure nel parlare della delicata situazione aziendale dell’acciaieria, per la quale da ieri esiste una cordata di compratori.
Lo stato dell’arte. Am Investco, formata da Arcelor-Mittal e dal gruppo Marcegaglia con il supporto finanziario di Intesa Sanpaolo, ha vinto la gara per l’acquisizione di Ilva (commissariata dopo l’esplosione delle inchieste) ma il Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato che non c’è ancora stata alcuna aggiudicazione. “I commissari hanno presentato al Comitato di sorveglianza i risultati della gara e la loro proposta di aggiudicazione”, precisano fonti del Mise. Il ministro procederà quindi nei prossimi giorni alla valutazione della proposta e assumerà le proprie determinazioni dopo l’incontro con i sindacati già convocato per martedì 30 alle ore 12.15.
“Noi abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di avere costruito un percorso di gara che permettesse la partecipazione solo di imprenditori e non di speculatori – afferma Laghi, citando le parole del Papa che ha parlato di diversità abissale tra chi dirige un’impresa e chi specula – questo caratterizzava entrambe le cordate, entrambe hanno imprenditori qualificati al loro vertice, poi uno è risultato vincitore. Scelta preliminare perché la decisione finale spetta al Mise. Noi abbiamo formulato una proposta che crediamo possa ottenere l’esito sperato”. Quale esito, dunque? “Le nostre aspettative sono molto alte, abbiamo imposto paletti significativi di mantenimento delle condizioni previste da piano industriale e ambientale sul lungo termine e che si traguardano fino al 2025 per tutti gli investimenti che saranno necessaria. E ci sarà comunque una continua vigilanza da parte dell’amministrazione straordinaria affinché gli impegni vengano rispettati”.
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