Il rinvio

Amiu-Iren, i lavoratori festeggiano sotto Tursi e avvertono: “A luglio torneremo qui”

Doria: “Nessun fallimento politico, visto che la delibera resta sul tavolo"

Genova. “Una vittoria a tavolino quando avremmo preferito vincere sul campo tre a zero. Ci ritroveremo qui a luglio con il prossimo sindaco per riprendere la battaglia esattamente dove l’abbiamo lasciata oggi. Noi crediamo che per tutelare i lavoratori ma anche i cittadini ci possano essere strade diverse da quella dell’aggregazione con Iren. Luca Artusi, lavoratore di Amiu, commenta così il voto in consiglio comunale che oggi ha portato al rinvio della delibera sull’aggregazione tra Amiu ed Iren Ambiente alle decisioni del prossimo sindaco e del prossimo consiglio comunale

I lavoratori di Amiu che oggi sono arrivati in corteo dalla Valbisagno sotto palazzo Tursi avrebbero infatti preferito che la delibera fosse affossata definitivamente, dopo che già una volta era stata bocciata e una seconda volta, ritirata in extremis, ma festeggiano lo stesso il rinvio con cori, fumogeni e applausi.

Non ha convinto del tutto la scelta del centrodestra che dopo aver fatto capire che avrebbe respinto anche il rinvio ha invece votato per portare la pratica a luglio: “Vogliamo decidere noi cosa farne” ha detto Lilli Lauro in aula, ma la sorpresa è stata grande.

Tra le indiscrezioni si dice che il centrodestra, che questa mattina aveva tre consiglieri in meno (De Benedictis, Mazzei e Baroni) non abbia voluto rischiare il voto sulla delibera che aveva pare uno scarto di uno-due voti. Sul punto anche i lavoratori di Amiu vogliono però vederci chiaro: “Ci ha sorpreso il voto del Pdl che ha deciso di fare da stampella a questa giunta e approvare il rinvio di questa delibera. Sicuramente nei prossimi giorni chiederemo un incontro con il candidato Bucci per capire le sue reali intenzioni”

Anche perché il sindaco di Genova Marco Doria, incontrando i giornalisti al termine del consiglio comunale – l’ultimo del suo mandato – ha detto che a suo avviso “chi ha votato oggi per discuterne della delibera tra qualche settimana lo abbia fatto anche perché questa proposta merita una discussione non da campagna elettorale”. Doria ha oggi negato che per lui la mancata approvazione della delibera sia una sconfitta politica: “Non è una sconfitta politica ma un’occasione persa, che però rimane sul tavolo – ha detto – La nostra è una proposta complessa che per me è l’unica fattibile ed è giusto che venga discussa da chi si insedierà dopo il voto”.

I tempi sono comunque stretti “perché la legge – ha ricordato Doria – prevede che entro luglio sia trovata una soluzione e fino ad allora Amiu andrà avanti, non fallirà, poi però bisogna uscire da questa situazione di incertezza”. Doria boccia l’ipotesi del project financing “perché prevede lo spacchettamento di Amiu tra chi fa gli impianti e la un’Amiu comunale fatta solo di spazzini che non ha alcuna prospettiva industriale”.

E così, chiunque sarà il sindaco tra due mesi, la prima pratica delicatissima che si troverà sul tavolo sarà trovare i 28 milioni mancanti dal bilancio di Amiu che avrebbero dovuto essere coperti con l’aggregazione o con la Tari. E’ evidente quindi che il futuro della partecipata dei rifiuti dovrà essere al centro di una campagna elettorale finora piuttosto spenta per tutti i candidati in campo.

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