Genova. Il catering di Capurro, le candele nell’immenso giardino, abiti da gran galà e circa 140 ospiti – pronti a versare 500 ciascuno di contributo – per la cena organizzata dalla Fondazione Change con l’obbiettivo di sostenere la campagna elettorale di Marco Bucci, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative genovesi.
L’iniziativa, voluta dal presidente della Regione Giovanni Toti il quale, a sua volta era stato beneficiario di un simile crowdfunding all’americana (ma nel suo caso la fee d’ingresso degli ospiti era da mille euro) ha visto presentarsi nella esclusiva location alcune delle figure più rappresentative dell’establishment imprenditoriale e politico cittadino.
I nomi (e i cognomi). Il decano della logistica Aldo Spinelli, l’imprenditore Giovanni Calabrò (al centro di una trattativa, mai andata in porto, con Preziosi per l’acquisto del Genoa), Anna Pettene, moglie di Edoardo Garrone e possibile capolista della Lista Civica di Marco Bucci, Davide Viziano, dell’omonimo gruppo edilizio, tra gli invitati. E poi gli armatori Messina e Grimaldi, l’ad di Stazioni marittime Edoardo Monzani, il manager di EcoSavona Flavio Raimondo, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente regionale del Coni Vittorio Ottonello: anch’egli potrebbe candidarsi nella lista civica blu e arancione (che già avevano portato fortuna a Toti) a sostegno di Bucci.
Nomi e situazioni che, almeno in parte, hanno ricordato altre cene, viste in passato. Quelle organizzate dalla Fondazione Maestrale che, al tempo, aveva spinto la candidatura in Regione di Claudio Burlando.
C’era però anche Guido Stefanelli, tra i soci costruttori del nuovo ospedale della Spezia, nonché amministratore delegato de l’Unità. Dal mondo dell’informazione, anche il giornalista Paolo Del Debbio il quale, prima della cena vip, aveva partecipato alla presentazione pubblica di Bucci al teatro della Gioventù di via Cesarea. E poi Elisa Serafini, analista economica e giovane spin-doctor del candidato sindaco “mancato” Giancarlo Vinacci. Infine la moglie di Toti, la giornalista Mediaset Siria Magri.
Non troppi politici, invece. Oltre a Toti, naturalmente. Angelo Vaccarezza, Lilli Lauro, Marco Scajola, Ilaria Cavo, Giacomo Giampedrone ed Edoardo Rixi – dalla Regione – l’ex consigliere Roberto Bagnasco, Alfonso Gioia, consigliere comunale genovese recentemente passato dall’Udc a Forza Italia, e il parlamentare ed ex governatore ligure Sandro Biasotti e l’avvocato Roberto Cassinelli. Alla cena di Change anche alla sindaco di Savona Ilaria Caprioglio la quale ha chiacchierato a lungo con il suo “potenziale futuro collega”.
Il tavolo 18. Ha riunito, insieme, il protagonista della serata – Marco Bucci – ma anche Toti e consorte, Edoardo Rixi, Anna Pettene, Paolo Del Debbio, e gli imprenditori Calabrò e Spinelli. Era previsto anche l’arrivo dell’azionista di maggioranza di Banca Carige Vittorio Malacalza.
Assente d’eccellenza Stefano Balleari (Fratelli D’Italia) indicato come possibile vicesindaco di Bucci in caso di vittoria alle elezioni. D’altronde il partito di Giorgia Meloni aveva già criticato, in passato, questa formula poco “popolare” di raccolta fondi per le campagne elettorali.
Il menù, per i curiosi. Onnivoro, nonostante la recente virata vegana del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. L’aperitivo ha visto un’alternanza di fritti di pesce e verdure, tartare di carne e branzino, gazpacho alla stracciatella, mozzarelline in carrozza e panissa e bruschette tiepide. In tavola, ravioli di pesce alla rana pescatrice, sorbetto al basilico, filetto di pescato fresco con involtini di verdure e un dessert di bavarese.