Genova. La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ieri ha reso noto che lo Stato italiano ha patteggiato un risarcimento di 45 mila euro a testa con sei attivisti, i quali, nel 2001, durante i violenti disordini del G8, erano stati presi in centro a Genova e trasferiti nel carcere provvisorio di Bolzaneto, dove sarebbero avvenuti dei maltrattamenti. Inoltre, nel quadro di siffatto patteggiamento, il Governo si è impegnato ad avviare un “percorso rieducativo” per tutti gli appartenenti alle nostre forze dell’ordine predisponendo corsi di formazione specifici sul rispetto dei diritti umani.
“Riteniamo – spiega il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Piana – che gli operatori del comparto sicurezza, i quali sono al primo posto nell’indice di gradimento dei cittadini, vadano difesi e tutelati nel modo giusto. E’ inaccettabile che in questo procedimento, che vede coinvolta l’onorabilità dei nostri agenti, lo Stato italiano, anziché difenderli, abbia riconosciuto implicitamente delle loro colpe e li abbia messi tutti alla berlina, senza tenere conto di anni di onorato servizio, atti eroici e lutti”.
“Non si può, con un’ammissione ed un impegno del genere, far passare il messaggio che gli appartenenti alle nostre forze dell’ordine non rispettino i diritti umani e quindi debbano sottostare ad un percorso rieducativo con corsi specifici di formazione. L’iniziativa del Governo è a dir poco grottesca. Presunti episodi isolati non devono essere strumentalizzati per investire di gravi responsabilità donne e uomini del comparto sicurezza che ogni giorno si sacrificano per noi, rischiando anche la vita per strada, e che sono i primi in Europa per rispetto dei cittadini e dei loro diritti”.