Genova. Un presidio ai giardini di Brignole, a pochi metri da via Fiume dove il ministro dell’Interno Marco Minniti si incontrerà con i sindaci della Liguria per parlare di sicurezza e immigrazione.
Lo ha convocato per venerdì pomeriggio la Rete cittadina contro il decreto Minniti, formata da no borders, centri sociali e associazioni del territorio che si occupano della difesa dei diritti dei migranti. “ll Decreto Minniti – si legge nel comunicato che convoca il presidio-assemblea pubblica – rappresenta oggi il punto d’approdo del progetto politico portato avanti ormai da anni dalle elite al governo in questo Paese: rendere norma lo stato d’eccezione”.
Un progetto viene definito una “riedizione del colonialismo dentro uno scenario in cui non esistono più differenze tra primo e terzo mondo: discriminazione razziale, lavoro schiavistico, esercito per le strade, esclusione sociale e politica delle fasce più deboli della popolazione”.
Il decreto Minniti, con la creazione del Cpr (Centri per il rimpatrio), uno per regione, si pone l’obiettivo di rendere più semplici le espulsioni di migranti che si trovano irregolarmente in Italia, ma suscita preoccupazione tra le organizzazioni impegnate per la difesa dei diritti umani.
Allerta già alta in Questura con il probabile impiego di un ampio contingente di forze dell’ordine a tutela del ministro.