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Preziosi fiume in piena: “Chi mi contesta venga a portarmi un acquirente domani” fotogallery

Genoa Vs Atalanta Serie A

Genova. Un Enrico Preziosi-fiume in piena quello che commenta il dopo-partita, visto che Mandorlini ha deciso di non parlare nel consueto appuntamento con la stampa.

“Questi sono dei matti – in riferimento ai tifosi che lo hanno contestato – pazzi. Per l’amore del Genoa, ho detto la cosa più semplice: trovassero un genovese o un genoano che mette la faccia. Ed io garantisco che gli darò una società senza debiti. Smettiamola con questa storia dei debiti. 70 milioni di debiti con la Banca Carige? Se faccio bene i calcoli, qualcuno dovrà darmi dei soldi, qui a Genova. Oltre a quello che ci abbiamo messo, nel Genoa, circa 156 milioni”.

E a chi lo accusa di aver spolpato il Genoa per arricchire la Giochi Preziosi risponde: “Vadano a vedere i conti. È ora di smetterla, di fare la chiarezza. Lo faremo a fine campionato. Io non ho niente di cui vergognarmi. A me non interessa la preoccupazione della gente. Hanno pompato qualcosa che non esiste. Il tifoso romanista è felice perché fanno la Champions. Però hanno 350 milioni in rosso. C’è stato mai qualcuno in 14 anni che ha ripianato i miei debiti, qualcuno che ha dato qualcosa qui a Genova? Facciamo fatica anche a trovare uno sponsor. I soldi sino a prova contraria li ho sempre messi io. Io non devo dare niente, sono i genoani che devono portare rispetto al sottoscritto. Io merito rispetto, loro no”.

Non si dice spaventato dai contestatori: “L’unica cosa di cui mi dispiaccio è che devo uscire scortato, e rompere le scatole a gente che lavora. L’unico motivo per cui non vengo allo stadio è che non voglio mettere in difficoltà la gente che mi deve proteggere. Gli ultrà lì vanno cancellati dalla storia del calcio e poi di nascosto ti fanno le telefonate per parlare, per dire di metterci a posto. Ultrà che vogliono parlare col sottoscritto. Il tempo di parlare è finito. Loro fanno il loro percorso, io il mio. Io non sono il problema. Venderò la società senza i debiti”.

Sullo striscione di oggi: “Ho fatto anche delle foto per ricordare bene. Per capire cosa è la gratitudine. La tifoseria buona è quella silenziosa. Quella che tiene veramente al Genoa. Questi invece venissero a portarmi un acquirente domani. Io non posso dimettermi per questione di responsabilità. Se c’è qualcuno che vuole comprare il Genoa, ditemelo. Ma c’è una parte sana della tifoseria. Come nella foresta, fanno più rumore tre alberi che cadono piuttosto che le piante che nascono. I genoani seri sanno esattamente i sacrifici che facciamo. Mio figlio è stato offeso qui allo stadio. Mi ha chiesto aiuto per disintossicarsi da questo ambiente. Lui in questi otto anni non ha mai parlato, silenzioso e rispettoso, sempre tifoso del Genoa. Gli han tolto tutta la passione”.

Su Gasperini: “Ma cosa credete, che mi faccia piacere vedere Gasperini che grida anche sul 4-0, prendere cinque gol? Non sono pentito per non averlo tenuto. Se ho fatto questa cosa, avevo i miei buonissimi motivi. Non ho mai parlato contro un mio ex dipendente. È andato, gli auguro buona fortuna. Ma i motivi seri, i miei motivi, io li avevo. E non ve li vengo a dire”.

Il presidente torna a parlare anche di classifica e della squadra: “Cosa è cambiato rispetto alla settimana scorsa? Niente. Sarei stato più preoccupato se il Palermo avesse vinto. Ma il problema non è la retrocessione. Qualcuno qui a Genova l’ha provata, pochi anni fa, e l’anno scorso si è salvato a due giornate dalla fine. E non c’è stato tutto questo casino. Noi siam salvi da 15 giornate, in realtà, forse il problema è che siamo dietro agli altri – (alla Sampdoria ndr) – però bisogna riconoscere che sono stati più bravi di noi. Mica tutti gli anni possono essere quelli del derby di Milito che fa tre gol. Ma la retrocessione non è una vergogna. La vergogna è andare a rubare, a delinquere, a fare atti osceni. La retrocessione fa parte di un campionato”.

Mandorlini per ora sembra comunque al sicuro, almeno secondo Preziosi, che dice di dare alla squadra una settimana di tempo “per dimostrarmi di cambiare atteggiamento. Se vedrò la maglia sudata durante gli allenamenti e durante le partite ok, altrimenti andiamo due mesi in ritiro e farò loro compagnia“.

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