Genova. “Non ci preoccupiamo o infastidiamo per il fatto che celebri messa, ma per il fatto che potenzialmente sia a contatto con bambini e bambine, figli e figli di genitori che magari non sanno nulla del suo passato e della sua condanna”.
Francesco Zanardi, savonese, presidente della Rete l’Abuso – che da anni si batte per denunciare i casi di pedofilia o altri reati sessuali perpetrati da religiosi – ha scritto una lettera a nome dell’associazione all’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco.
Il riferimento è al fatto che padre Carlos Buela, conosciuto come don Carlos, uno dei preti più importanti dell’America Latina. Prima di cadere in disgrazia. Nel 2010 è stato giudicato colpevole di abusi nei confronti di alcuni seminaristi, in Argentina, riconosciuto colpevole – attenzione – dallo stesso Vaticano. Per questo motivo era stato trasferito dalla Santa Sede dal paese sudamericano in Italia. Dove? In via Venezia, in un appartamento dell’Istituto del Verbo incarnato, all’interno del complesso della chiesa di San Teodoro.
“Possibile che una figura simile trovi rifugio – dice Zanardi – proprio nella diocesi del presidente della Cei? Al cardinale Bagnasco abbiamo chiesto anche cosa succederebbe se, nei confronti di padre Buela, scattasse anche un’indagine della giustizia laica”.
Francesco Zanardi ha raccontato la vicenda di padre Buela – e di altri quattro religiosi argentini condannati per reati di natura sessuale e trasferiti in Italia – in un articolo sul sito web della Rete l’Abuso.
Carlos Buela ha tutt’oggi molti seguaci. Ha una pagina Facebook personale e un profilo su Vimeo dove pubblica sermoni e riflessioni di natura religiosa e sociali. Prediche, insomma, come quella che potete vedere qui sotto. L’istituto del Verbo incarnato è stato fondato da egli stesso nel 1984. Sono quindi fratelli del suo “ordine” ad accoglierlo.
Los Apóstoles from Padre Carlos M. Buela, IVE on Vimeo.
Una decina di anni fa Carlos Buela viene denunciato da venti seminaristi (oggi laici) per abusi sessuali – non si è mai appurato si fosse trattato di abusi su minori – e nel 2010 la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, ritiene verosimili le accuse dei seminaristi, destituisce Buela dal suo incarico e lo fa trasferire in Borgogna, Francia. Il documento con queste disposizioni viene pubblicato da Francesco Zanardi.
Padre Buela viene trasferito alla fine del 2016 a Genova, nell’appartamento di San Teodoro dove vive tuttora. “Nella stessa parrocchia opera un altro religioso, un anziano frate, sospettato di abusi quando era a Savona, ma non siamo mai riusciti a portare avanti la denuncia”.
Il tema, ad ogni modo, è tornato di attualità dopo il caso del prete italiano don Nicola Corradi, accusato di abusi dagli ex allievi dell’istituto Provolo di Verona, poi “rifugiato” in Argentina nell’omonimo istituto, e dalla fine di novembre scorso agli arresti insieme ad altre quattro persone con l’accusa di aver abusato di circa 60 alunni sordi.
“Da quando è scoppiata questa bolla – dice Zanardi – la presenza di Buela a Genova ha iniziato a essere tenuta sottovoce. Ad ogni modo, speriamo che l’arcivescovo Bagnasco ci risponda, anche se non crediamo accadrà”.