Genova. Dalla Francia una lezione al centrodestra italiano. Parole di Giovanni Toti, Governatore ligure e consigliere politico di Silvio Berlusconi. Anzi, “molte lezioni da imparare dal primo turno delle presidenziali francesi”.
La prima è la voglia di novità esemplificata in Macron e nel suo partito “trasversale alle ideologie”. Seconda: per Le Pen “superba prova elettorale”, ma di “testimonianza”, non risolutiva dal punto di vista del governo. Terza: se Fillon e Le Pen avessero corso insieme avrebbero avuto anche la maggioranza nelle urne. Di qui la riflessione per l’Italia.
“In Italia – ha detto Toti a margine dell’incontro con il ministro Fedeli – serve qualcosa di nuovo che sappia tenere insieme in modo democratico e ponderato tutte le varie anime, sia quelle che si rifanno più alla Le Pen che a Fillon. Credo che ci siano tutte le possibilità e i tempi per farlo”.
E ancora: “Chi si condanna a valorizzare la propria sigla di partito per orgoglio di bandiera e non pensa a un percorso di unità – ha aggiunto Toti in vista delle elezioni politiche in Italia – così come chi non accetta di cambiare la storia del centrodestra italiano in qualche cosa di nuovo, che risponda a quell’elemento di novità che Macron ha saputo interpretare in Francia ma anche Renzi in Italia con le europee del 2014, credo non interpreti i segnali che arrivano dall’Europa”.
L’auspicio di Toti è che ci sia “qualche cosa di nuovo, di unito per candidare il centrodestra a guidare il Paese. I voti francesi ci dicono che c’è questa possibilità e che se non sapremo coglierla saremo tutti condannati alla sconfitta”.