Genova. L’ordinanza anti-Movida, questa volta, non c’entra nulla. A parlare è il regolamento di Polizia Urbana del Comune di Genova, in vigore dal 2013. Poche righe che, per i gestori del Bar delle Vigne, conosciuto come Da Nuccio, o da Franco, hanno procurato una sanzione da 200 euro, più spese.
L’articolo 32, in particolare, spiega che “i titolari e i gestori degli esercizi pubblici di somministrazione” possono essere chiamati a pagare una multa tra i 25 e i 500 euro, se accusati di non “vigilare affinché all’uscita dei locali, i frequentatori, evitino comportamenti dai quali possano derivare rumori e disturbi alle persone” nelle ore notturne, dopo le 23.
Gli agenti del reparto commercio della Polizia Municipale non hanno fatto altro che applicare la legge, notificando a Franco Morello, storico barman e titolare delle Vigne, il verbale relativo a un’infrazione del regolamento risalente alla notte del 21 gennaio 2017.
Ma chi conosce o frequenta il bar di vico Dei Greci sa che lo storico locale (così dal 1979) è situato in una delle zone più critiche del centro storico e della Maddalena. E che il caos fuori dalla porta, spesso, non è provocato dagli avventori. Tuttavia, da anni, Franco Morello, i figli e, prima di loro il vecchio proprietario, Nuccio, sono impegnati nel garantire, nel perimetro attorno al loro bar, livelli almeno minimi di decoro e legalità.
I gestori parlano di accanimento da parte delle forze e dell’ordine. “Rispettiamo tutte le regole che ci sono state imposte, non permettiamo di portare fuori il vetro dopo una certa ora, abbassiamo il volume della radio – dice Daniele Morello, figlio del titolare e presenza fissa, alla sera, dietro al bancone – anche l’ordinanza della giunta Doria che, improvvisamente, ci ha obbligato a chiudere molto prima rispetto ai nostri orari canonici, però non possono pretendere che garantire l’ordine pubblico sia un nostro dovere. Siamo lasciati soli. Le pattuglie servono a poco o nulla. Questa multa serve solo a battere cassa rivalendosi su lavoratori onesti, non serve a nient’altro”.
Sulla notifica del verbale è scritto che “i titolari non sono usciti dal bar per invitare alla calma, né che erano affissi cartelli dove si chiedeva di abbassare il tono della voce”. Eppure, quei cartelli, sono sempre stati attaccati al vetro dell’ingresso dell’esercizio.
Nei mesi scorsi, più volte, i Morello hanno raccontato di una raffica di multe giudicata esagerata e legata, in quei casi sì, all’ordinanza comunale anti-movida: “multati magari per pochi minuti di ritardo sulla chiusura o perché la radio era a volume troppo alto – racconta il gestore – giusto far rispettare le regole, ma crediamo che ci siano delle priorità”. I clienti affezionati del Bar delle Vigne – studenti, giovani, professionisti, ma anche “graziose”, immigrati, artisti di strada, un mix che risale ai tempi in cui le Vigne erano un vivace retroporto – sono pronti a supportare il loro locale preferito.