Genova. Un presidio davanti al Consiglio Regionale, in concomitanza con l’interogazione che sarà presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, martedì 11 aprile, alle ore 10, per dire no all’ipotesi di un ampliamento dell’ingresso all’ospedale Gaslini fino all’età di 18 anni, ipotesi avanzata dall’assessorato alla sanità della Regione Liguria. A protestare l’Usb, Unione Sindacale di Base che, in un comunicato spiega le ragioni della mobilitazione.
“Che la giunta Toti/Viale non fosse dalla parte dei lavoratori e dei cittadini lo avevamo capito ormai da tempo – scrivono – visto le scelte in capo sanitario, con la continua esternalizzazione di servi e la cessione di attività pubbliche ai privati. Mai però avremmo pensato che si spingessero fino a questi estremi, con scelte così illogiche e sconsiderate, come quella di inserire nella legge regionale che disciplina il sistema sanitario, una norma che consente di innalzare la soglia di accoglienza nell’istituto pediatrico Giannina Gaslini, dagli attuali 14 anni ai 18.
Per il sindacato la scelta è’ stata fatta senza coinvolgere i diretti interessati, cioè il personale sanitario dell’istituto, e questo anche per colpa dell’amministrazione che: “Non ha fatto nulla per contrastare queste decisioni calate dall’alto che stanno affossando sempre di più il nostro Istituto. Una decisione che snatura le ragioni stesse della sua fondazione e che rischia di mettere in seria difficoltà il personale dell’istituto, già stremato da tutte quelle carenze strutturali e organiche che più volte abbiamo denunciato”.
Secondo il sindacato di base, quindi, l’innalzamento dell’età dei ricoveri rischia di paralizzare soprattutto certe Unita Operative come il Pronto soccorso, che si troverà a gestire casi particolari in una struttura non adeguata, sia dal punto di vista strutturale che e della sicurezza, dove piccoli degenti dovranno convivere con casi di giovani adulti, magari in stato confusionale per abuso di sostanze stupefacenti, alcool o con problemi psichiatrici
Tra i fattori da non trascurare, secondo il sindacato, anche quello della formazione del personale dell’istituto, che come profilo di appartenenza non è preparato ad assistere il giovane adulto col rischio di andare in contro ad errori nell’assistenza, nonché alla propria incolumità ed a quella dei pazienti