Genova. “Per noi non c’è stato da parte dei nostri colleghi nessun comportamento doloso e le certificazioni non sono state manomesse”. Così il presidente e amministratore delegato del Rina Ugo Salerno, che si è soffermato con i giornalisti poco prima di essere ascoltato in Procura dal sostituto procuratore Walter Cotugno come persona informata sui fatti all’indomani dell’inchiesta che ha portato egli arresti domiciliari i due funzionari del Rina Marco Benzi e Giorgio Ceroni accusati di falso e accesso abusivo al sistema informatico per le certificazioni rilasciate a navi mercantili e passeggeri.
“Se il pm ha dei dubbi è giusto che se li chiarisca – ha detto Salerno – ed è giusto e doveroso da parte nostra dare tutta la collaborazione e tutta la documentazione che ci verrà richiesta”. Fra l’altro non abbiamo circa 200 audit l’anno, siamo abituati a collaborare con la commissione europea e con la giustizia e siamo controllati da 110 amministrazioni. Se ci fosse stato qualcosa che non andava bene lo avrebbero trovato”
“Secondo me – ribadisce il capo del Rina – non ci sono state queste modifiche alle certificazioni. E’ tutto da provare e non c’è sicuramente qualcosa di doloso, fatto volontariamente dai nostri colleghi che io non avrei sospeso, anche se sono stati sospesi nei fatti visto che si trovano agli arresti domiciliari”.