Genova. Tre allarme bomba, risultati poi falsi, nel giro di meno di 24 ore, che si vanno ad aggiungere ai due archiviati tra lunedì e martedì. E’ la cronaca di una settimana non ancora terminata e, in particolare, di un venerdì già ad alta tensione per la visita a Genova del ministro Minniti, la prima udienza del processo in sede civile, di Cassimatis contro Grillo, e di tre chiamate per altrettante valigie sospette, in diversi punti della città.
L’escalation. Lunedì in serata scatta l’allarme bomba a Sarzano, nel giorno degli attentati di San Pietroburgo, metropolitana chiusa e artificieri al lavoro per borsa sospetta in realtà poi sacchetto di plastica pieno di cartacce. Martedì, sempre in serata, nuova chiamata, questa volta davanti alla stazione di Brignole. Salvo poi scoprire che si trattava di una valigia dimenticata da un passeggero.
Arriviamo a venerdì. Poco dopo le 8 del mattino, ora di punta, allarme nella centralissima via Dante, davanti alla Banca d’Italia e di fronte alle Poste. All’ora di pranzo tocca a Castelletto e infine, nel pieno della notte, a corte Lambruschini, davanti allo Star Hotel.
Prima delle 3 di questa mattina l’intervento dei vigili del fuoco, su richiesta della Questura, quello degli artificieri e della polizia municipale. Ma si trattava di un falso allarme. Anche questa volta a innescare i dovuti controlli era stato un trolley abbandonato, quindi sospetto, ma poi (fortunatamente) risultato vuoto.
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Sui fatti sono in corso indagini. Si fa strada l’ipotesi di un mitomane seriale, ma senza dimenticare l’ansia generale diffusa dato il contesto internazionale in cui si succedono continui attentati, l’ultimo proprio ieri a Stoccolma.
Poco credibile invece la possibilità di prove tecniche da parte di terroristi per testare la reazione delle forze di polizia in vista di un vero attentato.
Nel mese di marzo un solo allarme, vicino alla casa della ministro Pinotti.