La Filt Cgil Liguria si trova per l’ennesima volta a dover gestire una marea di situazioni drammatiche nel settore degli appalti ferroviari. Attualmente abbiamo su tutta la Liguria 11 aziende che gestiscono la pulizia dei treni sia regionali che intercity, la pulizia delle stazioni e le attività definite accessorie cioè attività non di pulizia che vanno dalla di micro manutenzione degli immobili, alla manutenzione delle obliteratrici alla gestione dei magazzini utilizzati per la manutenzione dei treni regionali.
Su 11 aziende attualmente abbiamo aperto un contratto di solidarietà su 4 e una FIS (fondo di integrazione salariale), una azienda in concordato preventivo di continuità, in pratica un pre fallimento, 2 procedure di licenziamento collettivo legge 223, e sicuramente prossima richiesta di ammortizzatore sociale per una e per le rimanti un contratto di solidarietà già in essere.
Questa è la situazione in cui 440 lavoratori degli appalti ferroviari vivono giornalmente e combattono per poter arrivare a pagare i mutui , le bollette e spesso le cure per loro ed in alcuni casi per i figli. Ci si domanderà il perché di tutto ciò. La risposta è molto semplice: le normative che regolano le gare d’appalto dove comunque sia legge Madia o no, cosa fa vincere l’appalto è la corsa al maggior ribasso.
Le Aziende partecipano vincono e dopo casualmente si accorgono che la disponibilità economica fornita dall’appalto basta a pagare magari il 70% dei lavoratori. Allora cosa succede? Si convocano le Organizzazioni sindacali che , per mantenere la piena occupazione, controfirmano ammortizzatori sociali. In questo contesto drammatico abbiamo poi una realtà che definire grottesca è poco. Il fondo di integrazione salariale, istituito sostanzialmente per sostituire tutti gli ammortizzatori in deroga, non era norrmaato. Cioè una Azienda poteva fare richiesta ma INPS non poteva erogare perché non esisteva una normativa. Quindi sono stati istituiti corsi per professionalizzare gli operatori INPS , le Aziende ovviamente in questo marasma molto spesso hanno fornito una documentazione sbagliata ed il risultato di tutto ciò è che abbiamo 39 lavoratori in attesa da un anno di ricevere il pagamento delle ore integrate e soprattutto 4 lavoratori che ,essendo stati interessati da un licenziamento a seguito di una procedura prevista dalla legge 223 e scongiurata proprio dalla FIS richiesta , si trovano a vivere loro e le loro famiglie con 600 euro mensili dopo 41 anni di lavoro.
Questo è quello che si cela dietro la facciata platinata della realtà ferroviaria dove si parla di alta velocità , quarto pacchetto ferroviario e fusioni con ANAS eccetra eccetra eccetra.
Questo più che un comunicato stampa vuole essere un urlo di protesta di tutti i lavoratori degli appalti ferroviari e concedetemi anche di coloro che, sindacalmente devono combattere tutti i giorni per limitare i danni di un sistema malato e di una società che sempre più guarda agli individualismi e non ha nessun afflato verso quello che si chiama solidarietà
Mauro Altobelli Filt Cgil Liguria