Genova. Oggi a Roma si è svolto l’incontro tra i vertici Ericsson e le rappresentanze sindacali unitarie insieme alle Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil Ugl.
Oggi infatti sono terminati i 45 giorni previsti dalla procedura di licenziamento collettivo, senza che sia stata trovata una soluzione utile a salvare 315 posti di lavoro a livello nazionale di cui 61 a Genova. Ora la vertenza Ericsson passa al Ministero del Lavoro che ha a disposizione 30 giorni per tentare di risollevare una situazione che per i lavoratori coinvolti si presenta drammatica.
“L’azienda infatti è sorda ad ogni tentativo di mediazione e non è neppure disponibile a mettere in campo ammortizzatori sociali di tipo conservativo come la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. E’ una situazione della quale il sindacato e i lavoratori addossano la responsabilità anche al Governo che non è stato in grado di chiedere ed ottenere chiarezza sul piano industriale di Ericsson e che, in questi anni, non è stato in grado di produrre politiche di sostegno e rilancio per un settore strategico come le telecomunicazioni. In questi giorni le Segreterie Sindacali chiederanno al Ministero del Lavoro di convocare nel prossimo incontro anche il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Azienda in modo da trovare una soluzione per non continuare a disperdere professionalità e per non lasciare 300 famiglie senza reddito”, si legge in una nota dei sindacati.
“Questo però è anche il momento per una effettiva accelerata da parte della Regione Liguria e che finalmente si passi dai buoni propositi a soluzioni concrete in ambito locale e a tal proposito le Organizzazioni sindacali chiederanno a breve un incontro urgente”, termina la nota.