Genova. La situazione dei “cinghiali metropolitani” a Genova sta diventando sempre più grave, tanto che l’argomento sarà affrontato in un convegno su come difendere i centri abitati. “Capisco le ragioni degli animalisti, ma i cinghiali catturati in città devono essere abbattuti, non liberati in campagna. La legge lo prevede perché gli ungulati metropolitani non sono più capaci a cercarsi il cibo e se liberati tornerebbero nei centri abitati”.
Lo afferma Andrea Marsan, zoologo genovese fra i massimi esperti in Italia in materia di recinzioni per proteggere i centri abitati dai cinghiali, che stasera sarà a palazzo Ducale per raccontare come fronteggiare l’emergenza cinghiali urbani. Per evitare di aver cinghiali in città, secondo Marsan, si deve partire dai cittadini che non devono nutrirli pena la sanzione a chi lo fa.
Poi bisogna adeguare i cassonetti perché non possano essere abbattuti da cinghiali in cerca di cibo. Altra difesa sono le recinzioni meccaniche e elettrificate: “Genova come Trieste, come Berlino e Barcellona, ha parchi collinari vicini alle case. Le recinzioni per fermare i cinghiali sono determinanti”.
Lo proverebbero le reti sistemate alla Cinque Terre e nel Savonese, alle spalle del Beigua. “Le recinzioni, meccaniche o elettrificate, ma non pericolose per l’uomo, con un costo non elevato sono una barriera insormontabile per gli ungulati”.