Genova. É arrivata oggi in piazza Caricamento a Genova la “Tenda rossa” della Flai Cgil, la categoria che rappresenta i lavoratori delle aziende alimentari, del mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca. Il sindacato si rivolge alle lavoratrici e ai lavoratori genovesi per proporre la discussione sulla rappresentanza sindacale, sull’attacco in atto ai diritti di chi lavora, per proseguire la campagna sui due referendum proposti dalla Cgil (voucher e appalti), per fare conoscere l’attività del sindacato, per dare un supporto alle lavoratrici e ai lavoratori ma anche per ragionare insieme sul futuro della città e sui problemi locali e nazionali. Al punto di incontro oggi erano presenti i delegati Flai, la segretaria genovese Laura Tosetti e Ninni Mincuzzi della Flai nazionale.
La campagna, partita lo scorso anno, risponde all’hastag #cimettiamoletende proprio per ribadire come a Flai e la Cgil tutta vogliano essere a contatto con il territorio.
“Nella nostra città, ma anche nella nostra regione – spiega il sindacato – sempre più spesso assistiamo a chiusure di aziende storiche del settore. Basti citare Centrale del Latte di Genova, Saiwa e Agnesi. Il settore agroalimentare è trainante per il Paese e importante anche per la Liguria, in particolare per una città come Genova che sulle sue tipicità (pesto, olio, focaccia) può puntare per un suo rilancio produttivo di qualità e turistico”.
L’iniziativa giunge a Genova dopo le decisioni del Governo tese a “depotenziare” i due referendum voluti dalla Cgil e che erano stati firmati da 3,3 milioni di italiani per abrogare i voucher e far valere la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante. “Il decreto varato il 17 marzo dal governo è un risultato importante, perché dimostra che la forza e la rappresentatività del Sindacato hanno un peso determinante. Ma quel decreto non è sufficiente e deve ancora essere convertito in legge. Per questo la Cgil, anche attraverso questa “tenda rossa” della Flai, non smobilita ma continua la campagna perché si arrivi a una legge che rispetti il lavoro (i decreti decadono dopo 60 giorni). La nostra proposta di legge per un nuovo Statuto dei Diritti delle lavoratrici e dei lavoratori è completa. Si rivolge ad un mondo del lavoro notevolmente cambiato e dà risposte anche a chi oggi strumentalmente, ma mostrando le vere intenzioni, rimpiange l’utilizzo dei voucher e l’abuso che ne è stato fatto. Al lavoro, in un Paese civile, devono corrispondere diritti, giusta retribuzione e sicurezza ed è quello che chiediamo”.