Adulti fan dei lego

Creatività e passione, i Lego “conquistano” Genova: il primo mattoncino Festival è realtà fotogallery

E' il primo evento in Liguria organizzato da AfdL a Genova, sabato e domenica al Cap di via Albertazzi

Genova. Si chiama “dark age”, è quel periodo (oscuro) che intercorre tra l’età in cui si smette di giocare a Lego e il momento, qualche decennio più in là, in cui si ricomincia. Ma, attenzione, la passione “adulta” per i mattoncini più famosi del mondo, non va (più) nascosta.

Da anni in tutto il mondo, Italia compresa, sono nate associazioni (poi migrate anche su Facebook) di Adulti Fan dei Lego, adattamento italiano dell’inglese Afol, l’acronimo nato per definire, appunto, la passione per il mattoncino.

Ebbene, oggi e domani, i Lego sono sbarcati sotto la Lanterna. E non è una semplice metafora. Il gruppo AfdL di Genova ha organizzato al Cap di via Albertazzi, il primo evento in Liguria: “Il mattoncino Festival Genova 2017“. Un’esposizione di opere e manufatti, rigorosamente made in Lego, a ingresso gratuito, ideata e creata proprio da appassionati genovesi e non solo. Aperti i battenti, sotto la Lanterna si è registrato un afflusso record: 500 visitatori in poco più di un paio d’ore.

“Per essere un primo evento in Liguria è un grande successo – spiega Damiano Baldini, Lego ambassador dell’unico gruppo ufficialmente riconosciuto e rappresentante nazionale da Milano – di solito non succede, ma pare sia lo specchio della giornata”.

In tutto 25 espositori a cui si sono aggiunti, ma solo per stamani, i giovani (geni) genovesi che, a breve, andranno a mostrare il loro robot di Lego in Australia ai mondiali di robotica. Spazio anche per due angoli ad hoc, dedicati alla vendita di nuovo e usato, e dove, per altro, campeggia il personaggio ricordo dell’evento, con il logo del gruppo.

Non poteva poi mancare il simbolo di Genova, una Lanterna di mattoncini grigi con corona stampata. “Il 90% degli espositori è di Genova, quasi tutti alla prima esposizione, e nonostante questo abbiamo delle opere bellissime”, sottolinea Baldini.

Dai primi lego con i modellini dei treni (correva l’anno 1987) alle ultime astronavi di Star Wars, passando per il Duomo di Monza e la prima serie di Star Trek. E poi Luna park city, castelli medievali di fantasmi e cavalieri. C’è anche uno spazio per far giocare i bambini, naturali consumatori fin dalla tenera età.

“Abbiamo selezionato un po’ di tutto per dare una visione a 360 gradi del mondo Lego”, racconta il rappresentante nazionale. Ma cosa è, davvero, questo mondo Lego? “E’ creatività – spiega semplicemente Baldini – anzi, è permettere alla creatività di diventare tangibile. La cura del dettaglio, in piccolo, mattoncino su mattoncino, per opere degne di essere chiamate arte”. Non a caso gli artisti certificati Lego hanno cominciato così, da un gruppo nato per passione, per poi approdare nell’olimpo delle mostre vere e proprie.

Del resto “fare cerchi con i quadrati, è una bella sfida di problem solving”, sottolinea il Lego Ambassador. Ci sono manufatti da poche settimane, e altri per cui sono stati necessari due anni di lavoro. Nell’evento genovese, il castello a tema fantasma con la casa infestata ha richiesto due mesi di pazienza, quello medievale ancora di più. Un altro espositore ha dovuto rinunciare all’ultimo: al momento dell’imballaggio, l’opera, dopo un anno e mezzo, è caduta e si è rotta. Cose che succedono, anche nel mondo Lego.

Parola d’ordine, fantasia. “Ogni autore sceglie quello che più gli piace, dai pokemon al Medioevo, ma tutto è fatto seguendo la propria fantasia”. Nessuna istruzione da seguire, al massimo i “set” da rivisitare, ampliare e riproporre. “Abbiamo permesso gli uni e gli altri per divulgare al massimo il verbo”.

Presenti anche “espositori junior”, date le molteplici richieste delle mamme. Perché nonostante l’era tecnologica e virtuale, il gioco dei Lego resta un evergreen. “Il periodo in cui si smette si chiama dark age, poi uno ricomincia, per caso, magari da una scatola di Star Wars in regalo. Di lì all’outing, ammettere di comprare i Lego per sé e non per il nipote che non esiste, il passo è breve. Ed è questo, alla fine, il motivo per cui nasce l’associazione, per fare diventare la creatività tangibile, sotto forma di lego”.

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