Addio cinque stelle

Cassimatis: “Lotta continua, andiamo avanti con nostra lista e nostro simbolo”

Un'araba fenice che risorge dall'acqua, 33 candidati consiglieri, e l'abbandono delle cause giudiziarie contro Grillo e lo staff

Genova. Addio cinque stelle su sfondo bianco, arriva la fenice che risorge dall’acqua (“perché i beni comuni sono alla base del nostro programma”): Marika Cassimatis rinuncia alle battaglie per il simbolo e ai ricorsi in tribunale ma non alla corsa elettorale per le comunali genovesi.

“La lotta continua con coraggio e determinazione ma vogliamo uscire dai tribunali perché abbiamo già fatto abbastanza – dice – c’è stata un’ordinanza che ci ha dato ragione e quella ha soddisfatto il nostro desiderio di legittimazione”

Cassimatis presenta una propria lista, di cui è capolista, con altri 32 consiglieri. “Che poi il Movimento 5 Stelle, Grillo o chi per lui abbiano deciso di non prendere in considerazione l’ordinanza del giudice Braccialini è un altro problema. Noi andiamo avanti, presentiamo una nostra lista che si chiama lista Cassimatis e che promuove innanzitutto beni comuni, con lo stesso programma che avremmo portato con il M5S”. Un programma, a differenza di quello presentato da Luca Pirondini – candidato dei pentastellati – che dice no alle grandi opere e alla gronda, senza se e senza ma.

Simbolo lista Cassimatis

“Abbiamo avuto il 90% di quello che volevamo ottenere – continua Cassimatis – far vedere a livello nazionale quello che è successo, ovvero che c’è un verticismo nel movimento, pensavamo che non ci fosse, che prevalesse l’istanza democratica attraverso le votazioni online sul blog”.

L’insegnante di geografia rinuncia al simbolo del Movimento 5 Stelle senza troppe remore. “Per ottenere il simbolo ci sarebbero state difficoltà, avremmo comunque dovuto fare cause su cause contro la Casaleggio e associati, non abbiamo questa forza economica e poi la nostra lista, quella che aveva vinto le comunarie del 14 marzo, in realtà non era più compatta con quei numeri, perché alcune persone che ne facevano parte, disgustate da quello che era successo, nel frattempo si sono disiscritte dal M5S”.

Cassimatis, nonostante il suo simbolo riprenda i colori della città di Parma (e pure quelli della campagna di Luca Pirondini) esclude accordi con il sindaco della città emiliana Federico Pizzarotti: “Vogliamo essere slegati da qualunque partito, vogliamo essere davvero civici, e vogliamo provare questa avventura e vedere se veramente Genova è pronta a cambiare”.

Pirondini, Putti, Cassimatis: tre esponenti politici per tre diverse liste che, però, teoricamente, parlano a un’unica audience. La battagliera Cassimatis non è spaventata dalla sovrapposizione di interesse: “Non ci definiamo più grillini, ormai siamo cittadini che portano aventi istanze democratiche”.

In conclusione, un avvertimento ai complottisti: “Girano false voci su accordi economici che avremmo accettato per ritirare le nostre denunce, non c’è nulla di vero, e siamo pronti a querelare chi affermerà il contrario”.

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