Liguria. Confindustria chiede ufficialmente al governo italiano di “fermare immediatamente il processo normativo di riordino delle concessioni demaniali”, attualmente in discussione alla Camera, dichiarando “profonda preoccupazione” per il testo che porta le imprese balneari alle evidenze pubbliche.
Con un comunicato firmato da tutte le sigle aderenti a Federturismo, la Confindustria evidenzia la disparità tra Italia, Spagna e Portogallo e chiede al governo di “garantire al nostro Paese e alle nostre imprese turistiche di poter competere a pari condizioni sul mercato internazionale con i nostri concorrenti europei”.
“Bene Confindustria, che ringraziamo – sottolinea Bettina Bolla presidente dell’associazione culturale Donnedamare – ora aspettiamo una ferma e netta presa di posizione delle altre confederazioni”.
Un appello anche ai presidenti dei sindacati da esse dipendenti: “dovrebbero chiedere la stessa chiara e netta presa di posizione, poiché la posta in gioco è elevata e si tratta del lavoro di 30 mila famiglie italiane, che vanno difese dagli appetiti di altri Paesi, i cui Governi risultano protezionistici nei confronti delle proprie aziende, vedasi la Ley de Costas spagnola o la Lei de Aguas portoghese. La difesa delle imprese balneari italiane è un atto dovuto proprio da parte delle confederazioni cui fanno riferimento i sindacati più importanti, anche perché va ricordato, che in Francia, il Ministero del Tesoro, su forte pressione dei sindacati francesi sta ostacolando l’acquisto di STX Saint Nazaire France da parte dell’italiana Fincantieri. La libera concorrenza per Francesi, Spagnoli e Portoghesi si ferma evidentemente alle porte di casa loro.