Liguria. Michele Malfatti, già responsabile della commissione Piccoli Comuni di ANCI Liguria, coordinerà il gruppo di lavoro nazionale sulle Aree interne, istituito ieri a Roma in sede ANCI. Del gruppo di lavoro farà parte anche Pierluigi Vinai, direttore generale di ANCI Liguria.
“Le aree interne rappresentano la maggior parte del territorio della nostra Regione e del nostro Paese e ne fanno parte soprattutto piccoli Comuni. Da qui può e deve partire il nostro rilancio” ha commentato Michele Malfatti. “In Liguria siamo stati tra i primi a lavorare con determinazione su questi temi strategici per il nostro sviluppo e a livello nazionale ci viene riconosciuto il ruolo di apripista, con buone pratiche che oggi, anche nell’ambito del nuovo gruppo di lavoro, possiamo davvero mettere a servizio di tutte le Anci regionali”.
In Liguria i Comuni che rientrano nella classificazione delle Aree Interne sono 106 su 235 (circa il 45% per numero, rappresentano poco più del 50% della superficie territoriale), dove vive solo l’8% della popolazione dell’intera regione. Nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne, a partire dal 2014 in Liguria sono state individuate 4 aree – Antola Tigullio, Beigua Sol, Alta Valle Arroscia e Val di Vara – che coinvolgono in tutto 48 Comuni.
“Attraverso il gruppo di lavoro sulle Aree interne, in vista della Conferenza nazionale dei piccoli Comuni che si terrà a San Benedetto del Tronto il 30 giugno e all’assemblea di ottobre dell’ANCI nazionale, intendiamo produrre una visione politica che parta dal territorio, quindi la visione dei Sindaci sulla tematica delle strategie delle aree interne interagendo con la presidenza del Consiglio, il comitato nazionale Aree interne e l’Agenzia di coesione” ha spiegato Matteo Bianchi, vicepresidente ANCI con delega alle Aree interne e Sindaco di Morazzone.
Sempre sulle Aree interne ma in particolare sui Piccoli Comuni, Massimo Castelli – delegato nazionale dei piccoli Comuni e sindaco di Cerignale – ha affermato che “occorrono proposte concrete per fermare lo spopolamento. Il tavolo di lavoro si pone, tra gli obiettivi, quello di attivare delle politiche per le aree marginalizzate in modo di innescare un “controesodo”. Intendiamo quindi arginare il disagio insediativo e ci impegneremo su una piattaforma politica di proposta per il governo, per cercare su ogni settore – dai servizi di cittadinanza al tema del lavoro dalla sanità alla scuola, dal trasporto agli insediamenti produttivi – di modificare ciò che non funziona nella legislazione attuale, a partire da una forte semplificazione”.