Genova. Un gioco per tutti i bambini, che ha alcuni accorgimenti che permettono di utilizzarlo anche ai ragazzi con disabilità ma che, proprio per questo motivo, deve avere un ruolo “inclusivo” permettendo di giocare tutti insieme. L’altalena di Piazza Rossetti, ripristinata a tempo di record (qualche giorno fa era stata interdetta per la rottura di una catena di sicurezza poi riparata a tempo di record) continua a far discutere i genitori su chi è abilitato all’uso tanto da rendere necessario l’intervento della consulta per e disabilità che ha deciso di fare chiarezza.
“La nostra idea era quella di creare un gioco per tutti i bimbi – aveva spiegato il Presidente del Municipio Medio Levante, Alessandro Morgante – e non certo di creare qualcosa che segreghi. E’ evidente che deve essere utilizzata in maniera adeguata, come qualsiasi gioco, con il controllo dei genitori, così come è inevitabile che utilizzandola possa anche rompersi, come è successo ieri. Ma in ogni caso non deve essere un gioco divisivo”.
Il fatto che il gioco dovesse essere utilizzabile da tutti i bambini, disabili e non, era comunque ben chiaro già da subito, tanto che nelle specifiche rese note dall’azienda era chiaro che il gioco era utilizzabile “anche da bambini diversamente abili” e non solamente da loro. Sul punto, dopo che le ‘mamme di piazza Rossetti’ si sono aspramente divise tra chi sostiene che il gioco sia per tutti e chi ha accusato i bambini non disabili di aver rotto l’altalena con un utilizzo non consono, è intervenuta oggi proprio la consulta regionale per la disabilità
“Ci sembra oggi anacronistico e perfino un po’ grottesco essere chiamati a constatare che giovani famiglie, al cui interno vive un bambino disabile, si oppongano all’integrazione del loro figlio/a perfino a partire dalla condivisione del gioco con altri, nella convinzione che sla meglio allontanare, non giocare insieme, discriminare al contrario” scrive la consulta in una dura nota.
“Certamente non dobbiamo far passare sotto silenzio e, anzi, dobbiamo stigmatizzare duramente il comportamento dl vandali che a Genova hanno reso impraticabile questo gioco, danneggiando, distruggendo e rendendo oggi inservibile, un divertimento che poteva e doveva essere un’opportunità per tutti – scrivono Claudio Puppo, Francesca Fassio e Roberto Bottaro – a noi pare strumentale quanto riferito e rilevato in alcuni “social” laddove, riferendosi all’altalena dl cui trattasi, si attribuirebbero questi comportamenti, volutamente distruttivi, a ‘bambini normodotati’ che utilizzerebbero in numero non consentito questo gioco. Accanto ad ogni bambino c’é sempre, o ci dovrebbe sempre essere, un adulto che lo indirizza a comportamenti adeguati”.
“Possiamo soltanto augurarci che questo gioco venga ripristinato e utilizzato nel modo più corretto possibile da tutti I bambini sotto Io sguardo vigile dei loro accompagnatori adulti – concludono – auspicando così che un bambino in carrozzina posse dondolarsi insieme ad un altro. Differentemente dobbiamo isolare e denunciare eventuali comportamenti distruttivi Imputando loro economicamente l’eventuale ripristino dovesse rendersi necessario”.