Genova. Questa mattina il gip Massimo Cusatti ha affidato in incidente probatorio l’incarico allo psichiatra forense Marco Lagazzi di valutare se la donna di 33 anni che la mattina del 18 febbraio ha dato fuoco al suo appartamento cercando di uccidere se stessa e i suoi due bambini di 13 e 10 anni sia capace di intendere e di volere e se sia o no socialmente pericolosa.
La donna, che aveva perso il marito meno di un anno fa (l’uomo si era impiccato sul luogo di lavoro) accusava forte depressione ed era seguita dai servizi sociali. Qualche mese prima già nell’appartamento dove vivevano in via Odessa si era verificato un principio d’incendio ma la donna aveva raccontato che erano stati i bambini a giocare con i fiammiferi. Nell’incendio di tre settimane fa, che ha completamente distrutto l’alloggio di proprietà della chiesa, è stato invece il ragazzino di 13 anni a salvare il fratellino più piccolo e a convincere la donna ad uscire.
La donna si trova al momento in stato di fermo grazie a un provvedimento di custodia cautelare presso l’ospedale San Martino dove è tuttora ricoverata e sembra aver rimosso quanto accaduto. Il perito del gip, su richiesta del sostituto procuratore Francesco Cardona, dovrà anche collaborare con l’unità psichiatrica forense della Asl 3 allo scopo di valutare, se la donna sarà considerata socialmente pericolosa, la collocazione più idonea.