Genova. Sul tema dell’azzardo, finora, aveva adottato una strategia del sottovoce, facendo avanzare per primo – sottoponendolo al fuoco delle critiche, Edoardo Rixi, il suo assessore allo Sviluppo Economico.
Ma Giovanni Toti, presidente della Regione, davanti a una platea di centinaia di tabaccai, riuniti alla Fiera di Genova per la convention del sindacato nazionale Fit, ha alzato i toni ribadendo che, nelle prossime settimane, piazza De Ferrari si muoverà per congelare gli effetti della legge regionale 17 del 30 aprile 2012. “Una legge ideologica e ingiusta che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione” ribadisce Toti.
Quella legge, che ha posto la Liguria in prima fila nella lotta alle ludopatie, imponeva distanze minime da scuole, bamcomat e chiese per l’installazione di slot e altri giochi, il divieto di pubblicità, e dava 5 anni di tempo agli esercenti per adattarsi. A quella scadenza – fissata al 2 maggio – manca poco e i tabaccai, ma anche i titolati di bar, edicole, ristoranti, dovrebbero essersi adeguati alla normativa. Ma in pochi lo hanno fatto.
Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo economico della Regione, che per primo ha promesso una proroga della scadenza, ha stimato che senza slot questo tipo di esercizi perderebbero il 30% degli incassi. “Parliamo di 3000 persone in tutta Liguria” ha detto, anch’egli al convegno della Federazione italiana tabaccai. Genova diventerebbe per oltre il 90% off limits per le slot, ha stimato Assotrattenimento.
Dalla Regione, quindi, si lavora per ritardare gli effetti della legge del 2012, possibilimente per 4 o 5 anni, più verosimilmente per almeno un anno. “Cerchiamo anche di vedere come cambierà il quadro normativo nazionale” aggiunge Toti.
Un no alla deroga è già arrivato dalla Consulta comunale genovese sull’azzardo, contro l’ipotesi anche una imminente interrogazione del Movimento 5 Stelle in Regione.
“Non parliamo solo di prorogare la legge – dice Rixi – ma di modificarla, perché per esempio se il Comune di Genova decide di togliere a un esercente una fonte di reddito deve compensare quel mancato incasso con un sistema di rimborsi.
Un esempio? Arriva da sinistra. A Sori il sindaco Paolo Pezzana ha deciso di abbassare la tassa sui rifiuti ai commercianti che non installeranno o elimineranno le “macchinette” dal loro negozio.