Genova. Oltre alla truffa c’è anche un’ipotesi di turbativa d’asta nel nuovo fascicolo aperto dalla Procura di Genova per lo smaltimento illecito di rocce da scavo provenienti dagli scavi del Terzo Valico, precisamente dalla galleria di Cravasco.
Per ora si tratta di ipotesi investigative e gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo ma oltre al fatto che il materiale roccioso (non è ancora chiaro se si tratta di quello amiantifero che doveva essere portata in Germania o di quello inerte destinato alla cava di Castellaro non sarebbe stato conferito tutto laddove era stato destinato la stessa aggiudicazione dell’appalto è sotto la lente degli investigatori della guardia di finanza.
L’ipotesi a cui stanno lavorando i pm Francesco Cardona e Paola Calleri sarebbe (ma il condizionale è d’obbligo) quella di una gara vinta con un prezzo eccessivamente basso giustificabile poi dalla successiva truffa (anche in questo caso siamo a livello di ipotesi) che si sarebbe configurata risparmiando sullo smaltimento per cui il committente aveva pagato e in parte rivendendo il materiale inerte.