L'appuntamento

Terzo valico tra inchieste giudiziarie e costi ambientali: venerdì 10 marzo assemblea a Campomorone

A che punto è l'opera e a chi servirà? L'appuntamento è organizzato dal movimento notav della Valverde

Il trattamento dell'amianto nel cantiere del Terzo Valico di Cravasco

Genova. “Il primo che si ammala è un casino” dice un dipendente del Cociv riferendosi alla possibile presenza di amianto nel corso degli scavi per il terzo valico. “Tanto la malattia arriva tra trent’anni” replica sprezzante l’ormai ex vice presidente del Cociv Ettore Pagani.

E’ una delle ormai note conversazioni intercettate dagli investigatori nell’inchiesta che qualche mese fa ha decapitato i vertici del consorzio costruttore del Terzo Valico con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentata estorsione e turbativa d’asta. E il movimento no tav che non dimentica quanto accaduto, la ricorda per invitare i cittadini alle assemblee che si stanno svolgendo nei tanti Comuni interessati dai cantieri del Terzo Valico e nei Comuni dove sono previste le cave di smaltimento dello smarino. Sono sei in tutto e la terza, l’unica in territorio ligure, si svolgerà venerdì 10 marzo a Campomorone.

“Una conversazione che dimostra tutto il disprezzo che i vertici del Cociv nutrono nei confronti dei cittadini e dei loro stessi operai al lavoro nei cantieri” ricordano gli attivisti del movimento no tav. “Senza l’azione del Movimento No Tav – Terzo Valico – spiegano ancia – oggi, con ogni probabilità, non si parlerebbe di amianto, basti pensare che nel 2012 il Cociv ne negava la presenza. Così come lo scandalo amianto nel cantiere di Cravasco difficilmente sarebbe emerso senza le fotografie diffuse in rete dal movimento Valverde No Tav.

“Abbiamo fatto molto per difendere la nostra salute e quella dei nostri figli, ma questo molto non può bastarci. Dobbiamo continuare a batterci affinché si rinunci alla costruzione del Terzo Valico, l’unico modo concreto per ridurre a zero il rischio di ammalarsi”.

“Siamo dalla parte del giusto – ribadiscono i notav – tutte le nostre preoccupazioni e le ragioni fondanti della nostra lotta giorno dopo giorno vengono drammaticamente confermate dai fatti: l’inutilità del Terzo Valico, il sistema mafioso che lo gestisce e su cui è fondato, la devastazione dei territori, le mancate condizioni di sicurezza per i lavoratori, solo per citarne alcuni. Per non parlare del falso mito di sviluppo che ci vogliono propinare i suoi sostenitori, che si concentra su merci e capitali, invece che sulle persone e i loro reali bisogni.

L’obiettivo delle assemblea, a cinque anni dall’inizio della grande opera è quello di misurare “lo scarto tra le promesse e le narrazioni dei suoi fautori e la realtà”. La grande opera a che punto è? A chi serve? A quali costi ambientali e sociali? All’appuntamento di venerdì a Campomorone organizzato dal movimento notav della Valverde (ore 21 presso l’auditorium della scuola Alice Noli di Campomorone in via Martiri della Libertà 103), parteciperanno l’ingegner Mauro Solari e l’ingegner Stefano Camisasso.

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