Genova. “Non so se ci sarà un effetto Marika, per ora aspettiamo è poi ne riparleremo”. Marika Cassimatis, per adesso, preferisce ancora non sbilanciarsi e, di fronte alle tante telecamere che la “assediano” mantiene posizioni attendiste anche perché, fino a questa mattina, dopo la decisione di ritirare il simbolo e avviare una nuova consultazione in linea a livello nazionale, non aveva ricevuto alcuna chiamata, ne dalla portavoce regionale, Alice Salvatore che aveva appoggiato la candidatura di Luca Pirondini, ne, tantomeno, da Grillo e dallo staff.
“Attendo chiarimenti che non ci sono stati – spiega – ma che sono doverosi, non solo per me ma per tutte le persone che mi hanno sostenuto, 28 consiglieri accusati di non so bene cosa. Attività antimovimento, dicono, ma posso assicurare che per quanto riguarda me è i consiglieri non abbiamo mai fatto nulla contro il movimento. Anzi abbiamo alle spalle anni di attività sul territorio. Per ora non ho avuto alcun contatto ufficiale, che è quello che stiamo aspettando prima di fare qualsiasi deduzione finale. Si parla di documenti arrivati allo staff, li vorremmo vedere”.
E se Cassimatis smentisce l’ipotesi di fare ricorso agli avvocati “E’ un fraintendimento di stampa” spiega, dall’altro resta molto forte la delusione sia da parte sua che dei suoi sostenitori. “Non siamo contenti di quanto sta accadendo – prosegue Cassimatis – anzi pensavamo, con la nostra candidatura, di poter fare la differenza è riunire tutte quelle componenti che negli ultimi tempi stavano litigando sul territorio,e sembrava ci fossimo riusciti. Poi è arrivato questo fulmine a ciel sereno che ha shoccato un po’ tutti, non certo per la mia persona ma perché viene disconosciuto un voto democratico sulla rete, uno dei principi base del movimento”.
Intanto i primi effetti della decisione dello staff si sono fatti sentire, per ora sopratutto a livello locale. “Non vi stiamo invitando a un incontro – spiegano i rappresentanti del meetup Valle Stura 5 stelle – ma è un arrabbiatissimo addio, a voi in qualità di membri di questo orgogliosissimo meetup, che tanto ha fatto, in primis risvegliare coscienze sopite da tempo. Il movimento non è più la casa degli ideali rappresentati dalle cinque stelle, ma non importa, li cercheremo fuori da quella casa, dove peraltro sono davvero in tanti, chi uscito spontaneamente e chi accompagnato alla porta”.
“Le idee non sono proprietà private, tutti le possiamo realizzare – spiegano – e tante cose sono avvenute senza giustificazioni valide, troppe davvero. E l’ultima in ordine di tempo in cui è stata coinvolta Marika Cassimatis che noi conosciamo e stimiamo e che non mancava mai di darci il suo appoggio quando intraprendevamo battaglie sempre aspre, ha messo fine alla pazienza e alla calma olimpica che ci ha contraddistinto. Chiudiamo quindi questa pagina con la stessa fierezza con cui l’abbiamo aperta, la fierezza di chi decide da sempre con la propria testa e, se è il caso, paga di persona”.
Ad abbandonare il movimento anche tre consiglieri del Municipio 5 Genova Valpolcevera, Carlo di Bernardo, Giorgio Campi e Severino Valcavi. “Non ci fidiamo di te, Beppe Grillo – scrivono – anzi siamo profondamente delusi e amareggiati dal movimento 5 stelle perché ci ha rubato un sogno. Arriva un momento in cui non si può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia solo per un opportunità egoista e contingente. Non si può difendere strenuamente la democrazia e la partecipazione all’interno delle istituzioni pubbliche quando il movimento di cui facciamo parte non mette minimamente in pratica questi valori al suo interno”.
“Sono diversi anni che lo staff e Beppe Grillo si sono schierati contro gli attivisti storici – proseguono i consiglieri – a favore di persone che curano l’immagine e la forma a discapito dei contenuti. Dopo il voto con la vittoria di Marika Cassimatis anche l’ultimo filo di speranza è stato spazzato via dall’inquietante post. La votazione è annullata e bisogna farne una nuova solo con il candidato “prescelto”. La democrazia è morta e con essa è morto anche il Movimento 5 Stelle di Genova, noi non possiamo che prenderne le più profonde distanze, uscendo dal movimento”.
Non tutti, ovviamente, sono con Cassimatis, accusata dai più “oltranzisti” di protagonismo. voler usare il movimento per fare carriera o, addirittura di essere “pizzarenziana” Per aver postato un articolo di Repubblica con l’endorsement di Di Battista. Articolo che, visto che è stato pubblicato da Repubblica, scrive uno dei commentatori della sua pagina facebook, deve essere per forza falso.