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Spese pazze, Corte dei Conti chiede risarcimento ad ex consiglieri Marcenaro e Abbundo

Matteo Marcenaro
Foto d'archivio

Liguria. Nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette spese pazze dei gruppi consiliari in Regione, la procura della Corte dei Conti della Liguria ha citato in giudizio chiedendo un risarcimento di quasi 33 mila euro, l’ex capo gruppo e l’ex consigliere di Moderati per il Pdl, Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro.

Il periodo preso in considerazione riguarda le rendicontazioni delle spese del 2010. Dalle indagini svolte dalla procura della Corte dei Corti sono emerse numerose spese considerate non inerenti all’attività istituzionale: in particolare la procura contesta una fattura di 27 mila euro per l’affissione di alcuni manifesti natalizi, giudicati satira politica dalla difesa, ma per l’accusa si tratterebbe invece di spese non consone.

Infatti, il pm contabile sottolinea come “la satira politica è sicuramente attività propria dei comici, dei disegnatori vignettisti o dei giornali satirici, non è certo attività pubblicistica, istituzionalmente ricondotta o riconducibile a quelle intestate ai Gruppi consiliari regionali e, soprattutto, finanziabile con denaro pubblico”.

La procura contesta anche la mancata prova che si tratti di volantini satirici, in quanto non è stata conservata alcuna copia del materiale contestato. In un primo tempo la richiesta di risarcimento era stata di oltre 50 mila euro, in quanto conteneva spese anche per acquisti di libri o riviste, di 130 cravatte, o spese di ristorazione e di rimborsi telefonici, spese poi stralciate dall’indagine su i due ex consiglieri regionali. E per il prossimo 12 luglio è stata fissata la prima udienza del processo a carico di Abbundo a Marcenaro.

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