Liguria

Regione, Rete a Sinistra: “Il massimo ribasso non è risparmio, ma dumping contrattuale”

Gianni Pastorino

Liguria. “La Regione Liguria è caduta nella trappola del massimo ribasso in merito all’appalto per l’assistenza tecnica alla pubblica amministrazione”. Lo denuncia il capogruppo di Rete a Sinistra in Consiglio regionale Gianni Pastorino.

“Ancora una volta la Regione riesce a stupire per l’assegnazione di appalti al massimo ribasso. Segnale assolutamente negativo – dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Proprio mentre il Comune di Genova firma un accordo con le parti sociali per evitare il massimo ribasso, la Regione prosegue con questa pratica dannosa sia per la qualità dei servizi, quindi per gli utenti, sia per i lavoratori che rischiano di non veder garantiti neppure i diritti salariali”.

“Da un ente pubblico ci aspettiamo qualcosa di meglio: cioè che aggiudichi gli appalti tenendo conto della tutela dei lavoratori e della qualità dei servizi – prosegue Pastorino -. A conti fatti, un ribasso del 33% non copre neppure gli stipendi degli attuali 29 lavoratori. Quindi è sbagliato il calcolo a monte. Questo non è risparmio, questo è dumping contrattuale”.

“Insomma, il nuovo contratto rischierebbe non solo di compromettere il servizio, ma anche di determinare violazioni negli accordi e quindi contenziosi giuridici: tant’è che, come ci è stato riferito ieri dalla giunta, la stessa stazione appaltante ha riscontrato anomalie nell’offerta –evidenzia Pastorino -. Dunque al momento l’aggiudicazione è sospesa, in attesa di chiarimenti da parte dell’azienda”.

E poi c’è la vicenda di Multiservice, la società “uscente” cui non è stato rinnovato l’appalto. “Qui siamo all’assurdo: un’azienda che nasce nel 1999 proprio per volontà di Regione Liguria, affiancata da Comune e Provincia di Genova, rimasta pubblica fino a quando ha potuto, cioè quando è entrata in vigore la Legge Bersani – ricorda Pastorino -. Ora questa società ha un importante portafoglio clienti, ma viene scaricata proprio da chi l’ha voluta, la Regione, in favore di un consorzio che arriva da fuori e che risulterebbe essere stato implicato in Mafia Capitale, anche se la giunta afferma il contrario. Considerati questi presupposti, riteniamo che occorra riconsiderare l’offerta”.

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