Genova. “Il modo in cui è stata gestita, in termini politici, la collocazione, entro l’estate, di 50 profughi a Struppa è disastroso. Ancora una volta la cittadinanza non è stata informata. Ancora una volta la politica è assente. E questo in una città che ha abbondantemente superato le quote previste”. A dirlo è Simone Regazzoni.
“L’accoglienza non è in discussione. Ma deve essere diffusa, in piccoli nuclei e condivisa: altrimenti si trasforma in un problema. La collocazione di 50 profughi a Struppa è, in questo senso, inaccettabile. Nessun vero processo di integrazione sarebbe possibile: ci troveremmo di fronte a un problema in grado di generare solo tensione sociale, che deve essere in ogni modo evitata”.
“Servono ragionevolezza e senso di responsabilità da parte di tutti. Si riduca il numero di profughi a 10-15, si apra una seria discussione con la cittadinanza e si offra, in collaborazione con le reti sociali sul territorio, una vera occasione di accoglienza”.